L’assalto alle istituzioni brasiliane non è del tutto inaspettato: il paese è più polarizzato che mai ed il risultato delle ultime elezioni presidenziali, che hanno visto Lula vincere per un soffio, hanno fornito la fotografia di un paese spaccato a metà. Il clima di tensione era palpabile e si è scatenato, alla massima potenza, domenica quando i sostenitori di Jair Bolsonaro sono passati all’azione. I terroristi dell’ultra destra hanno invaso Palazzo Planalto, hanno saccheggiato e distrutto una parte importante del patrimonio artistico e architettonico che rappresenta un importante capitolo della storia nazionale brasiliana. D’altronde l’ex presidente ha sempre contemplato le azioni violente come volano della sua politica ed i suoi sostenitori, per ostacolare la transizione, sono scesi in campo. Lui, intanto, è scappato negli Usa nel tentativo di negare il passaggio di poteri.

Bolsonaro pensa alla cittadinanza italiana

La mano di Bolsonaro è evidente nell’ambito di quanto avvenuto a Brasilia. L’ex presidente, dunque, rischia grosso con la giustizia carioca. Ecco perché si starebbe muovendo per evitare tutto questo. Secondo alcuni media brasiliani, riportati dal Corriere della Sera, starebbe facendo pressione sul governo italiano per ottenere cittadinanza italiana. Bolsonaro, infatti, è convito che le autorirà brasiliane non sarebbero capaci di estradarlo e di mettersi così in salvo. La notizia non ha trovato alcun tipo di riscontro ed i vertici del nostro stato, per ora, tacciono. Ma le oppposizioni di Parlamento si sono già mosse in via cautelare.

Le opposizioni chiedono un’informativa

Le opposizioni del governo Meloni si sono mosse ed hanno chiesto un’informativa circa la possibilità, per ora solamente paventata, di una cittadinanza italiana per Bolsonaro. A farne richiesta sono i gruppi della Camera di Alleanza Verdi e Sinistra, Partito democratico, +Europa, Movimento 5 stelle. Il più allarmato sembra essere Angelo Bonelli dei Verdi che – scrive l’AGI – dichiara:

Bolsonaro avrebbe chiesto la cittadinanza italiana presso l’ambasciata di Brasilia, come anche i due figli, Edoardo e Flavio. Sarebbe un grande problema per l’Italia. Davanti ai fatti accaduti e che tutti condanniamo, non ci può essere alcuna incertezza, non si dia la cittadinanza a Bolsonaro su cui pendono procedimenti giudiziari da parte della giustizia brasiliana.

Federico Fornato del Pd ha auspicato:

Un intervento più netto da parte del nostro governo, soprattutto nella solidarietà al presidente. Il Pd – ha sottolineato – chiede che il governo riferisca in Parlamento sulla vicenda. E’ necessario che dal Parlamento italiano arrivi una forte solidarietà alla democrazia e al popolo brasiliano.

Benedetto Della Vedova di Più Europa dice:

A due anni da quanto accadde a Washington, assistiamo a nuovi fenomeni inquietanti che danno l’idea di come alcune leadership della destra sovranista stiano negando l’alternanza e diano vita al fenomeno dei negazionisti dei risultati elettorali. Un fatto preoccupante che per ora riguarda il continente americano ma che tutte le democrazie devono guardare con grande preoccupazione. Italia e Unione eurpea – ha proseguito – devono prendere una posizione risoluta.

Andrea Quartini (M5s) ha chiesto infine che il Parlamento italiano esprima:

Una posizione netta in cui si appoggia senza dubbi il presidente Da Silva che è espressione della democratica.