Soumahoro – Gruppo Misto, il passaggio è fatto. Il deputato eletto nelle fila di Alleanza Verdi-Sinistra si dice amareggiato e stupito dall’assenza di solidarietà da parte del partito politico. Ad annunciare il nuovo percorso parlamentare è lo stesso Soumahoro che in un comunicato ribalta le accuse che gli sono piovute addosso dopo lo scandalo sulle coop legate alla suocera e alla moglie:

“Mi ha francamente stupito e amareggiato, ad eccezione di qualche parlamentare, l’assenza della solidarietà umana e del supporto politico da parte del gruppo parlamentare Avs, con il quale sono stato eletto da indipendente. Dopo un’attenta e sofferta meditazione sul piano umano e politico, ho maturato la decisione di aderire al Gruppo Misto”,

spiega Aboubakar Soumahoro che continua:

Dopo un’attenta e sofferta meditazione sul piano umano e politico, ho maturato la decisione di aderire al Gruppo parlamentare Misto, lasciando il gruppo Avs, per proseguire la mia attività di parlamentare”

Soumahoro si era autosospeso dal gruppo parlamentare dell’Alleanza verdi sinistra prima di Natale. Soumahoro non è stato iscritto né a Sinistra Italiana né ai Verdi, ma si è candidato come indipendente nelle loro liste.

Soumahoro – Gruppo Misto, il nuovo percorso parlamentare del sindacalista

Nel comunicato Soumahoro parla di “violenta campagna di diffamazione e linciaggio mediatico” nei suoi confronti sulla quale “ci sarà modo di stimolare un’attenta analisi umana, socio-culturale e politica” e ringrazia coloro che gli hanno manifestato solidarietà:

Per ora, posso solo dire che ho potuto contare, in questi ultimi mesi difficili, su svariate manifestazioni di solidarietà, pubbliche e private, da parte di cittadine e cittadini, di singoli parlamentari italiani ed europei, di persone del mondo della cultura e dello spettacolo, di movimenti popolari, di reti studentesche, di movimenti antirazzisti, del mondo articolato del lavoro, di associazioni laiche e religiose, e di servitori dello Stato a cui va il mio profondo ringraziamento”.

Aboubakar Soumahoro rompe il silenzio e ricorda di essere “entrato in Parlamento con l’impegno di dare rappresentanza ai bisogni, alle aspirazioni, alle sofferenze e ai desideri di quanti sono stati dimenticati o resi ‘invisibili’ da anni nel nostro Paese”.

“L’altissima astensione che ha caratterizzato le ultime elezioni politiche è sintomo di una disaffezione e una disillusione da parte dei cittadini che bisogna umilmente saper interpretare, fornendo risposte e proposte politico-legislative concrete, chiare e credibili”,

riprende.

Molti sono gli impegni presi con le persone che intendo onorare attraverso la più ampia condivisione, e nella convinzione che i valori e i principi che sempre hanno caratterizzato la mia attività sul campo restano le fondamenta del mio lavoro, dentro e fuori le Istituzioni. Per questo, trovo assurdo continuare a discutere dell’inesistente ‘caso Soumahoro’, come è avvenuto in questi ultimi due mesi: si deve rimettere al centro dell’attenzione le condizioni dei braccianti, dei poveri, dei dimenticati e degli invisibili che sono usciti dai radar, anche nella Legge di Bilancio recentemente approvata. Tuttavia, chi ha montato il caso sapeva bene cosa stava facendo: questa vicenda non è accaduta a caso. Ora bisogna tornare a parlare di chi ha bisogno: io non mai smesso, non ho rallentato di un attimo le attività sul territorio anche durante questa aggressione verso la mia persona, e intendo intensificare ancora il mio impegno, lo devo innanzitutto ai cittadini che mi hanno votato”.

Soumahoro, coop della famiglia: “Chi ha sbagliato pagherà”

“A fine 2021 lessi da alcuni articoli di stampa sulla mancata retribuzione ad alcuni dipendenti della Karibu e, pur non avendo alcun interesse diretto nelle cooperative, chiesi immediati chiarimenti a riguardo. Venni informato del fatto che non erano ancora pervenuti tutti i soldi necessari per pagare gli stipendi, che si erano sollecitati gli Enti pubblici, e, così mi venne detto, che auspicabilmente tutto si sarebbe risolto in tempi ragionevoli”.

Aboubakar Soumahoro ricostruisce così i fatti e con un corposo dossier ricorda anche che la cooperativa aveva un’ottima reputazione in quanto premiata e apprezzata da molti giornali e politici locali e nazionali, dunque non avevo motivo di ritenere vi fossero criticità insanabili, a parte una temporanea difficoltà di cassa, purtroppo abbastanza frequente per chi opera con progetti finanziati da fondi pubblici. In ogni caso, ho totale fiducia nella Magistratura, e se sono stati commessi degli errori – annota – chi li ha commessi pagherà”.

“La situazione nel mondo dell’assistenza è critica  e non certamente da oggi. Lo Stato paga poco, male e tardi, soprattutto dopo l’entrata in vigore del Decreto sicurezza nel 2018. Alla domanda del perché io non mi sia immediatamente attivato per intervenire a sostegno dei lavoratori della Karibu in difficoltà, posso rispondere due cose: la prima, a giustificazione del tutto parziale, è che mentre ero fortemente impegnato con le mie attività sindacali e sociali sul territorio nazionale, avevo speranza che la situazione potesse rapidamente risolversi una volta arrivati i fondi pubblici attesi; la seconda è porre le mie scuse incondizionate a quei lavoratori, che avrebbero meritato da parte mia, in ogni caso e a prescindere da quanto sopra, una più sollecita attenzione”,

dice ancora il deputato che ha annunciato il suo passaggio al Misto


“Quando una persona sbaglia, anche se solo per sottostima del problema e non in malafede, esiste una sola soluzione: scusarsi, ed impegnarsi a fare meglio in futuro affinché non capiti mai più”,

ribadisce Soumahoro che spiega:

“Non vivo nessuna condizione di conflitto di interesse, né diretto né indiretto, nell’ambito della mia attività parlamentare. Ricopro questa carica da tre mesi, prima ero un attivista socio-sindacale che ha lottato per oltre vent’anni per i diritti dei lavoratori e contro lo sfruttamento e la precarietà, non nasco certo dal nulla. Vorrei porre io una domanda: le indagini sulla Karibù si sono sviluppate tra il 2015 e il 2019, e nel frattempo gli enti pubblici hanno continuato a collaborare con la Cooperativa, anche perché, secondo il Comune di Roma, la situazione appariva regolare dal punto di vista amministrativo fino al mese di ottobre 2022. Mi chiedo allora: a chi spettava controllare? Al ministero degli Interni, ai Comuni territorialmente competenti e agli altri Enti locali? O è Aboubakar Soumahoro che avrebbe dovuto sostituirsi ad essi?”.

Si chiede il sindacalista: 

La verità è che non ho mai tratto alcun vantaggio dalle attività della Cooperativa Karibu; non sono mai stato membro né delle cooperative né dei loro Consigli di amministrazione, non ho mai prestato consulenze ai loro Enti, e chiunque affermi il contrario sta mentendo e formulando accuse inventate, senza nessuna prova. Se chi gestiva la Cooperativa ha sbagliato, ne risponderà dinnanzi alla legge, e ben venga quindi in tal senso l’azione chiarificatrice della magistratura, nella quale, ribadisco, ho totale fiducia. Per quanto poi riguarda la mia compagna si sta difendendo nel procedimento con l’aiuto del suo legale, e sono certo che proverà la sua estraneità ai fatti contestati”. 

Soumahoro lascia Allena Verdi-Sinistra, sorpresa nel partito

C’è sorpresa dentro le componenti parlamentari di Alleanza Verdi e Sinistra per l’addio di Aboubakar Soumahoro, pronto a passare al Gruppo Misto. Fonti parlamentari riferiscono infatti di aver saputo dell’intenzione di Soumahoro di lasciare il gruppo dalla mail che il deputato ha inviato al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e inoltrata “per conoscenza” alla capogruppo, Luana Zanella.

C’è sempre stata una difficoltà di comunicazione con Aboubakar. Tutto quello che oggi sappiamo su di lui lo abbiamo dovuto apprendere dalle notizie che leggiamo”,

viene spiegato da un esponente di Alleanza verdi e sinistra alla Camera. 

Il deputato, coinvolto nella vicenda delle cooperative di braccianti, si era autosospeso dal gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra dopo un vertice fiume avuto con i vertici del gruppo. Nonostante questo, è viva la delusione di Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde che spiega all’AGI:

“Non sono sorpreso, ma sono umanamente deluso. Non perché vada al Misto, ma da tutta questa vicenda”.

E’ vero, sottolinea Bonelli, che Soumahoro “si era autosospeso. Ma ci aveva assicurato che ci avrebbe dato chiarimenti su tutto. Ora leggo che lamenta scarsa solidarietà da parte nostra: ma di quale solidarietà parla? Nei rapporti umani, anche quelli fra famigliari, è fondamentale la chiarezza. Ci aveva assicurato che ci avrebbe dato informazioni puntuali e così non è stato. C’è una comunità che credeva in questo progetto e credeva nella sua candidatura. E’ tutto molto deludente”, conclude Bonelli.