Assegno unico, inizia la corsa al rinnovo Isee: senza la nuova Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica), infatti, l’indennità scende a 50 euro mensili per ogni figlio, rispetto ai nuovi importi stabiliti dalla legge di Bilancio 2023. Il rinnovo va fatto entro il 28 febbraio prossimo ed entro quella data all’Inps dovrà pervenire la nuova Dsu per aggiornare l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee). L’ulteriore scadenza è fissata al 30 giugno 2023: fino a quella data, per ciascun figlio si riceveranno 50 euro salvo poi ricevere gli arretrati a luglio prossimo. Interessati al rinnovo della Dsu sono 5,3 milioni di famiglie che percepiscono l’assegno unico universale per 6,8 milioni di figli. Con la Manovra 2023 sono scattati gli aumenti per i nuclei familiari numerosi e per quelle con oltre 3 figli dei quali almeno uno tra uno e tre anni. Gli aumenti arriveranno con i pagamenti del mese di febbraio 2023.
Assegno unico rinnovo Isee, scadenza di invio della nuova Dsu all’Inps
Entro il prossimo 28 febbraio va rinnovata la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) ai fini del calcolo del nuovo Isee riferito all’anno 2023 delle famiglie che percepiscono l’assegno unico per i figli. L’invio della dichiarazione va fatto all’Inps nelle consuete modalità per poter continuare a beneficiare, da marzo prossimo, delle somme spettanti. Ad esempio, secondo i calcoli forniti sull’assegno unico, 3,94 milioni di famiglie hanno un Isee inferiore a 15.000 euro e beneficiano mediamente di un assegno di 195 euro mensili. Se non si provvede a inviare la nuova Dsu, l’assegno da marzo 2023 scende a 50 euro. Chi aggiornerà l’Isee dopo il 28 febbraio ed entro il 30 giugno, dovrà attendere per ottenere gli importi modulati in base al parametro Isee di marzo e gli arretrati. Infatti, l’invio della Dsu entro fine giugno permette ai beneficiari di recuperare gli arretrati dei mesi da marzo a giugno dati dalla differenza tra i 195 euro che spettano e i 50 euro pagati nel frattempo dall’Inps a cadenza mensile. È importante sottolineare che chi effettui l’aggiornamento dell’Isee dopo il 30 giugno 2023 non riceverà gli arretrati e l’aggiornamento dell’importo spettante dell’assegno unico per i figli avrà decorrenza solo a partire dal momento in cui il beneficiario abbia presentato la nuova Dsu.
Chi deve presentare domanda per ricevere l’assegno per i figli?
Il rinnovo della Dsu dovrà avvenire anche da parte delle famiglie, circa 350mila, che percepiscono l’assegno unico insieme al reddito di cittadinanza. L’aggiornamento dell’Isee al 2023 si rende utile, pertanto, per continuare a percepire entrambe le indennità. Secondo i dati forniti dall’Inps a ottobre dello scorso anno, su un totale di 8.446.528 figli beneficiari dell’assegno unico, quasi il 19% (pari a 1.586.318 di figli) percepiscono il minimo stabilito in 50 euro mensili per non aver presentato l’Isee in corso di validità. Sono molte, pertanto, le famiglie che non hanno proceduto ad aggiornare i dati richiesti sul reddito, nonostante il minimo spetti – in ogni caso – a chi ha un Isee superiore a 40.000 euro. Inoltre, 42.871 famiglie con figli disabili non hanno presentato l’Isee e beneficiano di appena 50 euro nonostante l’importo maggiorato spettante in questi casi: basterebbe regolarizzare la propria posizione per ricevere un’indennità molto più alta. In merito alla domanda dell’assegno unico, non occorre presentare per il 2023 una nuova istanza se già è stata presentata un anno fa. Quindi, chi già percepisce l’assegno continuerà a riceverlo nelle consuete mensilità, salvo aggiornare il proprio Isee per non vedersi dimezzare l’importo a 50 euro da marzo. Dovranno presentare domanda dell’assegno unico, invece, le famiglie che non l’anno inviata nel corso del 2022: l’Inps fa sapere che sono in lavorazione circa 72mila domande inviate dallo scorso dicembre a oggi. La nuova annualità dell’assegno unico sarà valida da marzo prossimo fino a marzo del 2024