È tutto pronto per quanto riguarda l’incontro Meloni-Von der Leyen che avverrà nella giornata di oggi a Palazzo Chigi. Il meeting tra la premier italiana e la Presidente della Commissione europea avverrà intorno all’ora di pranzo e comunque subito dopo la partecipazione – da parte della von der Leyen – della presentazione del libro “La saggezza e l’audacia” di David Sassoli, compianto ex presidente del Parlamento Ue.
Incontro Meloni-Von der Leyen oggi, tutti i temi sul tavolo
Il 15 dicembre scorso, il nuovo Governo Meloni aveva partecipato fisicamente in un vertice con i partner Ue ed è stata l’ultima occasione in cui la premier italiana e la von der Leyen si sono viste. Ecco perché l’incontro odierno segna una certa continuità di manovra tra le parti. Risolta l’intricata legge di bilancio 2023, la Meloni porterà sul tavolo diversi temi di interesse nazionale ed europeo come il tema migranti, specialmente in seguito alle tensioni negli scorsi mesi con la Francia e le recenti dichiarazioni della portavoce della Commissione Ue, Anitta Hipper la quale aveva parlato del decreto sulle ong italiano in questa maniera:
Non spetta all’Unione Europea analizzare il contenuto del decreto ma indipendentemente da cosa l’Italia stia facendo, i Paesi membri devono rispettare la legge internazionale e la legge del mare: salvare vite in mare è un obbligo morale e legale.
Ecco perché il faccia a faccia odierno sarà di primaria importanza, per tracciare una linea comune. Sarà l’occasione anche per mostrare, nel dettaglio, tutti i provvedimenti del recente decreto approvato con la stretta sulle Ong. Quindi, anche l’opportunità per rilanciare il piano per i rimpatri e un Sistema di preferenze generalizzate (Spg) con e per i Paesi d’origine che cooperano.
Al bilaterale parteciperà anche anche il ministro per gli Affari Ue, la Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. È altrettanto chiaro che l’altro tema di cui si parlerà, sarà la gestione del Pnrr. La richiesta italiana è quella di avere più tempo per perfezionare i target concordati in origine con l’Unione Europa, specialmente per quanto riguarda l’assorbimento di risorse entro il periodo prestabilito. L’Ue non vuole andare oltre il 2026, ossia la deadline prevista del Next Generation. Nel frattempo, la Meloni aspetta la terza tranche di fondi, per mettere in sicurezza il Paese dai recenti rischi derivanti da rincari generalizzati e aumento delle bollette per le note difficoltà di approvvigionamento.