Rincari benzina e diesel, il prezzo vola verso i 2,5 euro, mentre arrivano conferme sui controlli in corso della Guardia di Finanza e della Procura di Roma che avrebbe un fascicolo aperto per evitare possibili speculazioni. Nei giorni scorsi, dopo la mancata conferma degli sconti da parte del governo guidato da Giorgia Meloni sulle accise, il prezzo della benzina e del diesel è aumentato in un solo colpo di 18,3 centesimi, pari proprio al bonus (già dimezzato a fine novembre scorso) concesso prima dal governo di Mario Draghi e poi dal nuovo esecutivo per contrastare il caro carburanti. Tuttavia, il prezzo dei carburanti sta aumentando giorno per giorno tanto è vero che tra governo e gestori è un rimbalzarsi di responsabilità. Sta di fatto che, in alcune aree dell’Italia, il prezzo sul servito del diesel sta arrivando a quota 2,5 euro a litro, più del prezzo della benzina che comunque supera abbondantemente i due euro. Si risparmia solo sul self-service i cui prezzi non superano i due euro a litro. Intanto, trovano conferme le anticipazioni di questi ultimi giorni dei quotidiani secondo i quali sarebbero in atto controlli da parte della Guardia di Finanza e del fascicolo aperto dalla Procura di Roma.

Rincari benzina e diesel e prezzo verso i 2,5 euro sul servito: ecco dove

Dopo la mancata conferma degli sconti sulla benzina e sul diesel del governo di Giorgia Meloni, a partire dal 1° gennaio 2023 i prezzi dei carburanti sono aumentati in un solo colpo di 18,3 centesimi. Gli sconti erano legati a sostegni governativi che, nonostante i 21 miliardi di euro stanziati nella Manovra 2023 per il caro energia, non erano stati confermati per i primi mesi dell’anno. L’esecutivo ha preferito virare su altre misure a sostegno delle imprese e del caro bollette delle famiglie con il prevedibile aumento del prezzo dei carburanti. Che, tuttavia, sta aumentando più dell’importo degli sconti, almeno guardando il prezzo praticato alla pompa. Attualmente, come riporta Assoutenti, il prezzo medio del diesel in Italia è pari a 1,891 euro al litro, il terzo prezzo più alto tra i Paesi dell’Unione europea dopo Svezia e Finlandia. Sulla benzina, l’Italia è al quarto posto con un prezzo medio di 1,827 euro per litro (era al 12° fino al 31 dicembre 2022 quando gli automobilisti beneficiavano degli sconti sulle accise). Le sole accise pesano sul diesel per 0.958 a litro, cifra che rende l’Italia il Paese più costoso sui carburanti considerando le imposte. A preoccupare gli automobilisti è l’incremento del prezzo del gasolio che potrebbe arrivare a costare 2,5 euro per litro. Come rileva il Codacons, prima della guerra in Ucraina, il prezzo del diesel era sempre inferiore alla benzina, ma adesso i prezzi stanno galoppando. In autostrada e in modalità servito, il prezzo del gasolio è arrivato a 2,479 euro a litro (sulla A1 Roma-Milano), mentre quello della benzina sul servito è di 2,392 euro a litro. A sollevare le maggiori preoccupazioni è il possibile nuovo aumento dei prezzi che si avrà dal 5 febbraio prossimo con l’embargo ai prodotti raffinati russi – che riguarderà 25 milioni di tonnellate di gasolio su 80 complessivi – importati dall’Europa.

I controlli di Guardia di Finanza e Procura di Roma

In questo scenario di aumento dei prezzi dei carburanti, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dato mandato alla Guardia di Finanza, già dallo scorso dicembre, di monitorare la situazione dei prezzi di benzina e diesel. A partire dalla prossima settimana il ministro renderà noti i risultati dei controlli effettuati. Nel frattempo, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo sui prezzi dei carburanti: l’inchiesta andrà avanti per accertare che i rincari non siano dovuti a possibili speculazioni dei gestori. Gli accertamenti sono condotti dal nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza. Inoltre, i magistrati di Roma presto verificheranno l’esposto del Codacons, presentato presso 104 procure, che chiede di “indagare sui prezzi di gasolio e benzina allo scopo di accertare eventuali speculaizoni o rialzi ingiustificati dei listini”.