Sembrano essere partiti bene i saldi invernali 2023. Un primo, sommario bilancio al secondo giorno registra un leggero aumento degli ingressi e degli scontrini ma con differenze sul territorio. Un trend migliore rispetto a quello degli ultimi anni, nonostante l’inflazione galoppante e il caro bollette, riporta Confcommercio dopo un primo monitoraggio su un campione di associati. A livello nazionale c’è un aumento del 6-7 percento del numero degli scontrini, in Lombardia si arriva all’8-9 percento mentre altre città performano meno ma con dati stabili. Tra i capi più venduti ci sono i capispalla ovvero giubbotti, piumini, giacconi e altro abbigliamento invernale oltre alle calzature. “I primi segnali sono positivi, si vuole ritornare alla normalità e i clienti ora cercano la qualità e non solo il prezzo”, dice Giulio Felloni, presidente nazionale di Federazione Moda Italia – Confcommercio. “Gli incassi dei saldi servono per pagare i fornitori”, conclude. I prezzi di abbigliamento e calzature sono stati solo sfiorati dall’inflazione, con un +1,9 percento nel 2022 sull’anno precedente ma la domanda è stata molto debole.
Saldi invernali 2023, i primi dati sono incoraggianti
Quella dei saldi è una corsa agli acquisti di fine stagione che quest’anno vale 4,7 miliardi, secondo le previsioni dell’Ufficio studi di Confcommercio, di cui 750 milioni nella sola Lombardia. “I lombardi”, segnala Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia, “confermano di tenere particolarmente all’appuntamento dei saldi, al quale non intendono rinunciare nonostante l’inflazione incida direttamente sulla capacità di spesa delle famiglie”. Nelle vie del lusso pesa l’assenza dei ricchi “turisti dei saldi” ovvero russi e cinesi che negli anni prima della pandemia visitavano le boutique del centro città di Roma, Firenze, Milano per poi ripartire con valigie stracolme di capi griffati. Quest’anno la clientela è soprattutto italiana. “Le prime indicazioni rispettano le attese, sono incoraggianti anche grazie al turismo interno, a quello europeo e dal Nord America”, conferma Mario Resca, presidente Confimprese. “C’è una leggera crescita del numero degli scontrini mentre l’online è in flessione”. Anche Gianluigi Cimmino, ceo di Pianoforte Holding (Yamamay, Carpisa e Jaked) parla di una partenza positiva ma con un grande divario tra Nord e Sud perché in alcune regioni le temperature fuori norma non aiutano. A livello nazionale il numero degli scontrini è aumentato del 6 percento con un +16 percento nel Nord e il +2,7 percento nel Sud e la spesa media per scontrino è in leggera crescita (+8 percento). Secondo Cimmino il surriscaldamento sta cambiando i ritmi di vendita e i tempi dei saldi. “Le stagioni sono cambiate”, afferma, “con l’inverno che arriva in ritardo e l’estate in anticipo mentre il calendario che fissa i saldi è vecchio, non rispecchia il nuovo corso del clima” continua Cimmino che propone un nuovo calendario per le vendite di fine stagione. “Per quelle estive suggerisco l’inizio nella prima settimana di agosto e per gli invernali a cavallo tra gennaio e febbraio, magari per un periodo più breve”, conclude. In questo modo i negozianti avrebbero un mese in più per le vendite a margine pieno. Secondo i dati Confcommercio il numero dei clienti è sostanzialmente stabile e la spesa media è un po’ più alta, “veniamo da mesi in cui si è venduto poco perché i clienti erano restii a spendere per l’abbigliamento mentre ora fanno acquisti ponderati, ragionati”, riporta l’associazione.