Guerra in Ucraina, ultime notizie.

Cessata la tregua unilaterale prevista per le festività natalizie della comunità ortodossa, con accuse reciproche di mancato rispetto. Nelle ultime ore arrivano segnalazioni soprattutto dal Donbass, che rappresenta ancora oggi il principale fronte del conflitto. Duplice attacco ucraino ad altrettante infrastrutture energetiche: la centrale elettrica di Starobeshevskaya, nella regione di Donetsk, e il gasdotto di Lutugin, nella regione di Lugansk.

Guerra in Ucraina, colpite due infrastrutture energetiche in Donbass

La guerra in Ucraina sembra dunque spostarsi verso il Donbass, sebbene vada sempre attenzionato ciò che accade a sud tra Kherson e Zaporizhzhia.

Tornando sugli attacchi missilistici ucraini in Donbass, non è chiaro se ci siano vittime in merito alla centrale di Donetsk, mentre sul gasdotto a Lugansk si hanno maggiori aggiornamenti: l’esplosione ha causato lo stop al transito di gas, causando interruzioni a circa 15mila famiglie. Il guasto è stato successivamente riparato, sebbene non sia stata comunicata l’origine dell’incendio. Completa il quadro “sul campo” nell’area separatista l’attacco ucraino al villaggio di Yelenovka, sempre nella regione di Donetsk.

E a proposito di Donbass, la Difesa britannica pone proprio la questione dei due fronti, sottolineando che ora la Russia deve decidere dove concentrare maggiormente le proprie forze. Secondo quanto riferito nel report, la situazione in Donbass (e in particolarmente nella regione di Lugansk) è abbastanza statica, con il villaggio di Bakhmut che rimane fortino ucraino inespugnabile. Al tempo stesso a sud le milizie continuano ad attaccare Zaporizhzhia e Kherson, mantenendo il controllo sulla fascia costiera tra Mariupol e Melitopol.

Dal lato ucraino si segnalano allarmi aerei ancora su vasta scala: interessate le regioni di Poltava e Dnepropetrovsk, Kirovograd e Kharkiv a nord. Le autorità di Zaporizhzhia denunciano inoltre un bombardamento alla missione Onu che stava consegnando aiuti umanitari a Orihiv.

Infine, tiene banco la stretta promessa dal presidente Volodymyr Zelensky nei confronti di coloro che giustificano l’aggressione russa o esaltano l’atteggiamento di Mosca. Ieri il leader ucraino ha firmato un decreto che sanziona 119 personalità russe e ucraine, dopo la proposta presentata dal Consiglio Nazionale di Difesa: la lista è secretata ma comprenderebbe figure trasversali dalla politica, all’intrattenimento fino allo sport.