Accadde oggi, 8 gennaio 1993: la mafia uccide Beppe Alfano. Giuseppe Aldo Felice Alfano, detto Beppe, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) il 4 novembre 1945, ucciso sempre a Barcellona Pozzo di Gotto, l’8 gennaio di 30 anni fa. E’ stato un giornalista e docente italiano.

Accadde oggi, 8 gennaio 1993: la mafia uccide Beppe Alfano

L’agguato: la notte dell’8 gennaio 1993 intorno alle ore 22:00, Beppe Alfano venne raggiunto da tre proiettili calibro 22 mentre era nella sua Renault 9 amaranto in via Marconi a Barcellona Pozzo di Gotto. All’omicidio seguì un lungo processo, non ancora del tutto concluso, che condannò all’ergastolo il boss locale Giuseppe Gullotti, accusato di essere l’organizzatore dell’assassinio. Dopo 30 anni, però, restano ignoti i veri mandanti e le circostanze che portarono all’ordine di uccidere il giornalista.

La vita di Beppe Alfano

Beppe Alfano frequentò la Facoltà di Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Messina dove conobbe Mimma Barbaro, sua futura moglie. Dopo la morte del padre lasciò gli studi per trasferirsi a Cavedine, in Trentino, lavorando come insegnante di educazione tecnica alle scuole medie. Tornò in Sicilia nel 1976 per insegnare presso la scuola media del comune di Terme Vigliatore. Grande appassionato di giornalismo e militante di destra sociale (in gioventù fu militante di Ordine Nuovo e poi del MSI-DN), Alfano cominciò a collaborare con alcune radio provinciali, con l’emittente locale Radio Tele Mediterraneo e divenne corrispondente da Catania per “La Sicilia”.

Beppe Alfano giornalista

Beppe Alfano, inoltre, fu la mente giornalistica di due televisioni locali della zona di Barcellona Pozzo di Gotto: Canale 10 e Tele News. Quest’ultima emittente era di proprietà di Antonino Mazza, anche lui ucciso dalla mafia. Alfano non fu direttore responsabile di queste testate in quanto non si iscrisse mai all’Ordine dei giornalisti per una sua posizione di protesta contro l’esistenza stessa dell’albo. Ha ricevuto, però, l’iscrizione postuma all’albo dei pubblicisti, alla memoria, dopo la sua morte. La sua attività giornalistica si rivolse soprattutto su uomini d’affari, mafiosi latitanti, politici, trafficanti, amministratori locali e massoneria. Raccontò per anni le lotte intestine tra le cosche mafiose locali. Tutto questo firmò la sua condanna a morte.

La famiglia di Beppe Alfano

I familiari di Beppe Alfano fanno parte dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia. In particolare, la figlia Sonia è molto impegnata nel tenere viva la memoria di suo padre e i diritti delle vittime di mafia. Ma Sonia Alfano conduce anche un’intensa attività informativa relativa alla criminalità organizzata. Dal 2009 al 2014 è stata anche eurodeputata con l’Italia dei Valori. A Strasburgo Sonia Alfano ha ricoperto vari ruoli, tra cui quello di presidente della commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro.

La storia su Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV. “La Storia Oscura”, dal lunedì al venerdì on air sulla radio dell’Università Niccolò Cusano dalle 13 alle 15. “A Spasso nel Tempo”, in onda sul canale 264 del digitale terrestre alle 20.30 del martedi.