Mancini ricorda Vialli, parole toccanti e commosse quelle del ct della nazionale. L’allenatore dell’Italia ricorda l’amico come meglio poteva fare, cercando di restare più lucido e tranquillo possibile. L’ha fatto in video, attraverso una piccola intervista da parte di chi segue la comunicazione della Federclacio.

Il 29 dicembre, quando le sue condizioni si erano ulteriormente aggravate, Mancini si è recato Londra, dove Vialli era ricoverato, per riabbracciare il suo amico per l’ultima volta:

Non so benissimo, è un momento abbastanza difficile per me e per la sua famiglia, ma bisogna andare avanti. Abbiamo parlato, era sempre di buon umore e con tanta voglia di scherzare. Era privo di forze, con poca voce, ma lucidissimo – è stata la ricostruzione di Mancini -. Un leone fino all’ultimo, speravo in un miracolo.. Abbiamo parlato di tutto e mi ha anche chiesto come fosse andato lo stage di dicembre con i giovani della Nazionale. E ora proprio con la Nazionale porteremo avanti il suo pensiero.

Mancini ricorda Vialli. “Amici per sempre”

Un percorso compiuto insieme, fatto di gioie e di delusioni, concluso con l’enorme emozione dell’Europeo vinto nel 2021 ma anche dalla delusione per la mancata qualificazione ai Mondiali:

Abbiamo fatto tutto il cammino insieme. Giovanili azzurre, Nazionale, la Samp, le gioie, i dolori, i successi e le sconfitte. E poi le due notti di Wembley. In una abbiamo pianto insieme per il dolore e per l’amarezza, tanti anni fa.

Gli amici più cari di Vialli
Roberto Mancini e Gianluca Vialli (Ansa)

Nell’altra abbiamo pianto di gioia – ha aggiunto Mancini -, come se fossimo stati uniti dal destino, prima della sua scomparsa. Ci siamo divisi dopo la Samp, però quando si è amici si è amici per sempre. Luca per me era questo, il nostro rapporto è sempre stato di grande rispetto, affetto, amore, amicizia. Luca era sempre allegro, pochissime volte l’ho visto arrabbiato, molto vivo in tutti i sensi, a lui farebbe piacere essere ricordato così, era uno a cui piaceva la vita”.