Nella giornata di oggi da segnalare poche notizie rilevanti per quanto riguarda la guerra in Ucraina. Tra queste, troviamo la decisione di Volodymyr Zelensky di sospendere la cittadinanza a 13 sacerdoti filorussi. Secondo quanto riporta l’agenzia Unian, si tratterebbe di sacerdoti della chiesa ortodossa ucraina che fanno capo al Patriarcato di Mosca. Non si sanno le identità esatte dei soggetti interessati, poiché il decreto di sospensione non è stato reso pubblico.

Guerra in Ucraina, la risposta di Mosca a Zelensky: “È satanismo”

La reazione da parte di Mosca alla notizia è stata immediata. Per voce di Maria Zakharova – portavoce del ministero degli Esteri russo – la Russia ha etichettato la decisione da parte di Zelensky come un “atto di satanismo”. In giornata ha parlato anche il capo degli ortodossi russi, il patriarca Kirill, il quale ha sostenuto che “Ucraini e russi sono un unico popolo e la chiesa sta facendo di tutto per impedire loro di diventare nemici. Esiste una “divisione politica e si sta facendo di tutto in Ucraina per rendere la Russia un nemico agli occhi degli ucraini.”

Nel frattempo, Kiev ha pubblicato un primo bilancio per quanto riguarda morti e feriti a causa di attacchi militari subiti direttamente da Mosca durante la tanto annunciata tregua che – evidentemente – non è stata seguita. Secondo il Kiev Independent – che cita i governatori locali – “le truppe russe hanno compiuto attacchi su sette regioni dell’est e del sud dell’Ucraina uccidendo almeno tre persone e ferendone 1.”

Diverso il punto di vista di Mosca che nella giornata odierna ha invece sostenuto, tramite le parole di Igor Konashenkov – portavoce della Difesa – che “l’insieme delle truppe russe nell’area dell’operazione speciale dalle 12:00 del 6 gennaio osserva il cessate il fuoco lungo l’intera linea di contatto, mentre il regime di Kiev ha continuato a bombardare gli insediamenti e le posizioni russe il giorno precedente.”