Vialli e Mancini, una coppia che ha saputo raccontare tanto, anche oltre il campo. Un rapporto di stima reciproca e amicizia sincera, quella che ha legato i due calciatori con la maglia della Sampdoria e con l’azzurro della Nazionale. La malattia con cui Gianluca ha convissuto sin dal 2017 ha portato entrambi ad unirsi ulteriormente. Non è un caso che sia stato lo stesso commissario tecnico della Nazionale italiana a suggerire l’ingresso di Gianluca nei quadri della Federazione. Il ruolo di capo delegazione agli ultimi Europei, culminati con la vittoria degli azzurri a Wembley, rappresentano l’ultimo grande impegno sportivo che lo hanno visto protagonista. Quell’abbraccio con l’amico Mancini, dopo il successo sull’Inghilterra, è l’istantanea di due uomini cresciuti insieme e legati da un rapporto fraterno. Alla Gazzetta dello Sport, Mancini ha rilasciato delle brevi dichiarazioni, salutando con commozione l’amico Vialli: “Volevo andare da lui, ma Gianluca mi aveva chiesto di aspettare, voleva riservare tutte le sue energie migliori all’ultima fase della sua lotta – ha dichiarato il ct della Nazionale –. Ha cercato di trasmettere serenità a tutti, con coraggio”.
Vialli-Mancini, il racconto dell’ultimo incontro a Londra
Vialli-Mancini, la coppia gol per eccellenza del calcio italiano. Il commissario tecnico ha incontrato per l’ultima volta Gianluca lo scorso 29 dicembre e ha raccontato l’ultima visita all’amico Gianluca presso il Royal Marsden Hospital di Londra: “Era privo di forze, con poca voce, ma lucidissimo. Abbiamo parlato un po’ di tutto, mi ha chiesto perfino com’era andato lo stage di dicembre con i giovani. Anzi, mi ha riempito di domande: voleva sapere tutto, ci teneva a conoscere i progressi del nostro progetto”. Ma a Vialli e Mancini sono legati anche i ricordi più belli dei tifosi della Sampdoria: i due calciatori, all’epica, furono tra i protagonisti assoluti del primo e storico scudetto per i colori blucerchiati nella stagione 1990/91. Un altro frammento dell’intervista di Mancini è dedicato proprio all’ultimo evento in cui i campioni di quella grande Sampdoria ebbero modo di incontrarsi a inizio dicembre: “Era stanchissimo, ma voleva esserci a tutti i costi: la Samp per lui, per noi, era un amore grande come la Nazionale. E da Genova siamo tornati insieme a Milano, l’ho accompagnato io in aeroporto, a Linate. Ma poi il volo per Londra aveva voluto farlo da solo: ancora forte, anche se non poteva esserlo più come una volta”.
Morte Vialli, il saluto del Presidente Gravina
Oltre a Roberto Mancini, anche il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha voluto rendere omaggio a Gianluca Vialli. Il numero uno del calcio italiano ha così commentato la scomparsa dell’ultimo capo delegazione della Nazionale: “Sono profondamente addolorato, ho sperato fino all’ultimo che riuscisse a compiere un altro miracolo. Eppure mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e la maglia azzurra non sarà mai dimenticato. Senza giri di parole: Gianluca era una splendida persona e lascia un vuoto incolmabile, in Nazionale e in tutti coloro che ne hanno apprezzato le straordinarie qualità umane”. Inoltre, è stata resa nota la decisione ufficiale di osservare un minuto di raccoglimento in occasione di tutte le partite che si disputeranno questo weekend.