Alternanza scuola-lavoro, ecco quali sono le novità in arrivo su sicurezza e qualità dopo il mancato risarcimento a Giuliano De Seta, il ragazzo morto travolto da una lastra di metallo in una fabbrica a Noventa di Piave nel settembre scorso mentre era impegnato nelle attività professionali. Proprio nei giorni scorsi si è venuti a conoscenza che l’Inail non ha provveduto al risarcimento in base alla normativa attuale perché il ragazzo non era capofamiglia. Ragione che ha portato il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, e la ministra del Lavoro, Marina Calderone – per la quale l’alternanza scuola-lavoro “va cambiata immediatamente” – ad annunciare la riforma della misura scolastica per renderla più sicura e migliorarne la qualità. Novità sono attese in particolare dal tavolo tecnico convocato da Calderone per il 12 gennaio prossimo: all’incontro parteciperanno i sindacati, le parti sociali e datoriali, l’Inail, l’Ispettorato del lavoro e, naturalmente, il ministro dell’Istruzione, per adottare i correttivi più urgenti.

Alternanza scuola-lavoro, quali sono le novità attese dal tavolo del 12 gennaio prossimo

Secondo le prime anticipazioni delle decisioni che verranno prese il 12 gennaio, c’è la possibilità di una riforma dell’alternanza scuola lavoro secondo quattro direttrici. La prima interesserebbe i maggiori investimenti nella misura, soprattutto attuando un collegamento più diretto tra la scuola e le imprese; in secondo luogo, la misura dovrebbe avere un maggiore ancoraggio sui diversi percorsi di studio degli studenti in modo da costituire un reale “patrimonio formativo”; inoltre, la normativa dovrà garantire la maggiore sicurezza possibile per gli studenti; infine, parte della riforma investirà anche i docenti e i tutor che dovranno essere più coinvolti nel centrare l’obiettivo della valorizzazione dei talenti. L’alternanza scuola lavoro, come varie riforme scolastiche e non, adottate negli ultimi anni, ha risentito delle norme sul distanziamento adottate nel periodo di pandemia. Le novità sono attese nel primo provvedimento legislativo utile possibile dopo il tavolo del 12 gennaio.

Scuola-lavoro e riforma della maturità 2023

In parallelo al tavolo, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sta portando avanti un progetto di riforma dell’alternanza scuola-lavoro che valorizzi maggiormente il percorso “on the job” della misura. In questa ottica, per il ministro sarà indispensabile una maggiore collaborazione delle imprese e del sistema produttivo con il mondo scolastico. In termini pratici, le imprese parteciperanno alla co-progettazione dei percorsi di alternanza, con una maggiore parola sui capitoli riguardanti la sicurezza e la salute. Dalle dichiarazioni dei ministri degli ultimi giorni non ci sarà, dunque, un passo indietro nella misura che favorisce l’ingresso e l’esperienza degli studenti al mondo del lavoro. Anzi si continuerà a puntare su una realtà che, a livello europeo, garantisce risultati sulla futura occupazione degli studenti. In Germania, ad esempio, l’alternanza scuola-lavoro è una realtà presente da decenni e garantisce tassi di disoccupazione giovanile non allarmanti e non superiori al 5 o 6%. In Italia, a causa della pandemia, con il governo di Giuseppe Conte il numero delle ore di alternanza è sceso a seconda del tipo di istituto di scuola superiore: almeno 210 ore nell’ultimo triennio negli istituti professionali, 150 nelle scuole tecniche e 90 ore nei licei. Infine, la recente riforma della maturità non considera l’alternanza scuola-lavoro come requisito di ammissione agli esami, ma gli studenti hanno la possibilità di discuterne in sede di esame orale riportando le proprie esperienze in merito su una tesina oppure un elaborato multimediale.