Il fondatore di Ant Group, Jack Ma, non controllerà più il gigante cinese del settore fintech dopo che gli azionisti dell’azienda hanno accettato di attuare una serie di aggiustamenti che lo vedranno rinunciare alla maggior parte dei suoi diritti di voto. Lo comunica il cda in una nota ufficiale.

Si tratta di un ulteriore step nel processo di ristrutturazione deciso alla fine del 2020 dal governo del Pcc, che ha impedito alla società di quotarsi in Borsa a Shanghai e a Hong Kong. Ant Group è inoltre collegata direttamente ad Alibaba, il più importante e-commerce mondiale, essendo il suo principale istituto di credito.

Jack Ma e l’addio ad Ant Group, sempre più lontano dalle sue creature

Nuovo scossone per Ant Group, una delle due società controllate dal multimiliardario cinese Jack Ma. Secondo le nuove previsioni, la quota decisionale dell’imprenditore scenderà dal 50% al 6,2% e come lui altri nove membri del board hanno ridotto sensibilmente il loro potere di voto. Nello statement si legge inoltre che “verrà aggiunto un quinto amministratore indipendente al suo consiglio di amministrazione, in modo che gli amministratori indipendenti costituiscano la maggioranza del consiglio della società. Nessun azionista diretto o indiretto avrà dunque il controllo esclusivo o congiunto di Ant Group“.

Solo due giorni le autorità di regolamentazione cinesi avevano concesso al colosso fintech un aumento di capitale di 1,5 miliardi di dollari per la sua unità finanziaria a sostegno dei consumatori. Ma da dove nasce questa esigenza di regolamentare l’assetto aziendale?

In primis, dalla volontà del governo cinese di controllare l’ascesa di importanti compagnie e di limitarne il margine d’azione. In tal senso Alibaba fu la prima società a essere sottoposta a tale regime di controllo, e per Ant Group il destino fu lo stesso. Le autorità bloccarono infatti l’offerta pubblica di acquisto (Ipo), dal valore di 37 miliardi di dollari, pochi giorni prima del suo ingresso in Borsa. Successivamente vennero adottati una serie di provvedimenti con i quali aziende del ramo fintech venivano “invitate” a operare come banche.

Fu così che Ant Group dovette eliminare alcuni asset come il credito, l’assicurazione e la gestione patrimoniale, mentre sono ancora in attesa le licenze per operare come holding finanziaria e come società di rating personale. Sia Ant Group che Alibaba hanno registrato profitti record durante il biennio pandemico, che segnò però al contempo l’inizio dei problemi per Jack Ma. La frattura si consumò il 24 ottobre 2020, quando durante un intervento pubblico il miliardario criticò fortemente l’atteggiamento vessatorio del governo di Xi, accusato di voler opprimere l’innovazione. Da quel momento Jack Ma non è più apparso in pubblico in patria.