Ucraina: “Era prevedibile che questa tregua non avrebbe retto. La decisione di Putin è stata fatta prevalentemente a scopi interni per accattivarsi le simpatie della Chiesa Ortodossa russa che lo sta sostenendo apertamente sua operazione militare speciale, con le dichiarazioni veramente discutibili di Kirill”, così il Generale Vincenzo Camporini, già capo di Stato maggiore della Difesa, intervenuto al Tg Plus di Cusano Italia Tv condotto da Aurora Vena.
Guerra Ucraina, tregua di Natale violata: Kiev e Mosca si accusano
La tregua di Natele in Ucraina annunciata da Putin non ha retto alla prova dei fatti. I due Paesi si sono accusati a di raid e bombardamenti.
“Io credo che lo scopo di questa tregua – continua Camporini – fosse prevalentemente di comunicazione con scarsi effetti sul terreno e comunque sono effetti che durante una giornata e mezza non avrebbero avuto nessun significato dal punto di vista della condotta delle operazioni”.
Sul fronte interno la situazione di Putin vedrebbe una crescita dello scontento dei falchi nazionalisti. Inoltre il presidente russo potrebbe finire per essere odiato sia da chi la guerra la voleva che da chi non l’ha mai voluta.
“Quando le autocrazie si impegnano in operazioni militari – spiega il Generale – storicamente le cose sono andate sempre in una certa direzione. O l’operazione ha successo e gloria a chi ha vinto la guerra, oppure l’operazione va male e improvvisamente c’è una crepa che si allarga con una rapidità incredibile. Guardiamo quello che è successo a Milosevic senza andare troppo lontano. Io credo che oggi ci sia un problema all’interno della Federazione Russa che coinvolge sia le popolazioni che credo sopportino abbastanza male l’idea della convocazione dei loro ragazzi per andare a combattere, sia a livello centrale dove iniziano a scontrarsi le anime. Sia coloro che vorrebbero essere più determinati e aggressivi, sia colore che iniziano a rendersi conto che la Russia ha tutto da rimetterci a continuare nella sua operazione”.
Il 2023 sarà l’anno della fine della guerra tra Ucraina e Russia?
“Tutti auspichiamo una pace ma non vedo spiragli. Finché la posizione russa è mantenere le terre conquistate è difficile da accettare per un negoziato che sia in qualche modo produttivo. D’altro canto la situazione sul terreno è quella che è. Le forze russe incontrano difficoltà, le forze ucraine altrettanto nella loro offensiva. Anche per motivi climatici: c’è freddo, fango, ghiaccio. La primavera non è dietro l’angolo. Entrambi i fronti si stanno preparando a quello che potrà accadere in primavera. Dal lato logistico l’Ucraina gode del supporto Occidentale. Kiev si sta preparando per una nuova offensiva. D’altro canto i russi stanno sicuramente semplificando le loro catene logistiche che fino ad adesso sono state disastrose e non hanno consentito una adeguata alimentazione delle truppe sul terreno. Basti pensare che nell’ultimo mese l’impiego delle artiglierie russe è calato di due terzi. Da sessanta a ventimila colpi al giorno. Questo perché non arrivano i proiettili ai cannoni che sono pronti a sparare”, conclude Camporini.