Intervista Cattelan Vialli. L’ultima intervista prima di lasciare questo mondo, Gianluca Vialli la rilasciò ad Alessandro Cattelan e fu un’intervista carica di significati.

Intervista Cattelan Vialli

Nella miniserie di Alessandro Cattelan su Netflix, intitolata “Una semplice domanda”, Vialli si era confidato parlando della malattia. Un dialogo tra l’ex calciatore e il conduttore che ha commosso chi lo ha ascoltato parlare del tumore: “Se per esempio muori all’improvviso di notte, tante cose rimangono incompiute. Oggi so che ho il dovere di comportarmi in un certo modo nei confronti delle persone, di mia moglie, delle mie figlie perché non so quanto vivrò. Quindi ti dà questa opportunità di scrivere le lettere, di sistemare assolutamente le cose”.

Io sento di avere meno tempo per essere un buon padre e un esempio per le mie figlie – raccontava il campione -. Però mi rendo conto che da parte c’è la paura di perderti e c’è il desiderio di dimostrarti quanto ti vogliono bene”. Un’intervista nella quale Vialli parla senza imbarazzo della malattia, anzi, ne approfondisce gli aspetti più delicati e visceralmente umani: “Cerco di non perdere tempo e di dire ai miei genitori che gli voglio bene. E poi sento che non vale più la pena di perdere altro tempo in stro***te”. 

La paura di morire

Io ho paura di morire, eh -diceva Vialli- Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall’altra parte. Ma in un certo senso sono anche eccitato dal poterlo scoprire”.

La vita è fatta per il 10 per cento di quel che ci succede, e per il 90 per cento di come lo affrontiamo. Spero che la mia storia possa aiutare altri ad affrontare nel modo giusto quel che accade” concludeva il campione.