Frasi Gianluca Vialli. Se c’è un esempio di campione dentro e fuori dal campo questo è sicuramente Gianluca Vialli, scomparso oggi all’età di 58 anni a causa di un tumore al pancreas. Negli occhi ci rimangono i suoi gol e le sue magie, ma nel cuore ci restano le sue frasi e pillole di saggezza.
Frasi Gianluca Vialli
Alcune tra le frasi più belle e significative di Vialli sul calcio, lo sport e la vita:
L’importante non è vincere; è pensare in modo vincente. La vita è fatta per il 10 per cento di quel che ci succede, e per il 90 per cento di come lo affrontiamo.
Un grande allenatore deve essere lui stesso leader, ma deve creare altri leader che in campo riproducono idee, valori, carattere.
Trasformare una passione in un lavoro e in un proposito (come è successo a me!) è una cosa rara e un privilegio assoluto. Quando succede contano solo due cose: essere grati e lavorare ogni giorno per andare oltre i propri limiti. Forza Italia! Forza Ragazzi!
Sono cresciuto all’oratorio, come tutti. Non c’era la PlayStation, la tv aveva un solo canale. Sono della generazione di Carosello. E come tutti ho imparato dai preti a giocare a pallone; a patto di frequentare anche il catechismo.
Voglio essere di ispirazione agli altri. Voglio che qualcuno mi guardi e mi dica: “È anche per merito tuo se non ho mai mollato.”
Riflessioni sulla malattia e sulla morte
Il cancro è un compagno di viaggio indesiderato. Devo andare avanti, sperando che si stanchi e mi lasci vivere ancora tanti anni. So che per quello che mi è successo ci sono tante persone che pensano che se sto bene io, possono farcela anche loro. Sono stato un giocatore e un uomo forte, ma anche fragile, e penso che qualcuno possa essersi riconosciuto nella mia storia. Sono qui con i miei difetti, le paure e la voglia di far qualcosa di importante.
[Sulla battaglia contro il cancro] Sapevo che era duro e difficile doverlo dire agli altri, alla mia famiglia. Non vorresti mai far soffrire le persone che ti vogliono bene […]. E ti prende come un senso di vergogna, come se quel che ti è successo fosse colpa tua. Giravo con un maglione sotto la camicia, perché gli altri non si accorgessero di nulla, per essere ancora il Vialli che conoscevano.
Io ho paura di morire, eh. Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall’altra parte. Ma in un certo senso sono anche eccitato dal poterlo scoprire. Mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita. L’ansia di non poter portare a termine tutte le cose che voglio fare, il fatto di essere super eccitato da tutti i progetti che ho, è una cosa per cui mi sento molto fortunato. La malattia non è esclusivamente sofferenza: ci sono momenti importanti. La vita, e non l’ho detto io ma lo condivido in pieno , è fatta per il 20% da quello che ti succede ma per l’80% dal modo in cui tu reagisci a quello che accade.