Due leggende del calcio che ci hanno lasciato troppo presto ‘vicine’ nel ricordo: Gianluca Vialli e Sinisa Mihajlovic ‘vivono’ in un post di Arianna Rapaccioni Mihajlovic, moglie dell’allenatore serbo scomparso lo scorso 16 dicembre. Il mondo del calcio è in lutto (Clicca QUI per le reazioni): a 58 anni l’ex calciatore di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea ci ha lasciati, dopo una lunga lotta contro una brutta malattia durata 5 anni. Tra i tanti messaggi che hanno reso omaggio a Gianluca Vialli, toccante è quello pubblicato da Arianna Rapaccioni Mihajlovic: la moglie di Sinisa, scomparso lo scorso 16 dicembre 2022, ha postato una foto che ritrae i due mentre si sfidano in un Juventus-Sampdoria.
Vialli e Mihajlovic si sfidano nel ricordo
“ Sai quante partite lassù ….”, poche parole sì, ma quanti emozioni e ricordi nel post pubblicato da Arianna Rapaccioni Mihajlovic nel giorno della morte di Gianluca Vialli. Un post toccante, che rievoca dolci ricordi da una parte ma fa scendere un velo di malinconia e tristezza per due uomini e leggende del calcio scomparse troppo presto. Entrambi, infatti, hanno lottato per anni contro un male incurabile, ma sempre con la voglia, la determinazione e l’intensità che mettevano in campo, proprio come nel duello postato su Instagram.
I due si sono sfidati in tante gare di Serie A e hanno vestito entrambi la maglia della Sampdoria.
Sampdoria, il toccante messaggio
Toccante il messaggio della Sampdoria. Un lungo post sul sito ufficiale per ricordare l’attaccante che ha vestito la maglia blucerchiata dal 1984 al 1992: “C’è già chi ti immagina tra Paolo e Vuja, felici di riabbracciarti ma altrettanto stupiti di rivederti così presto. Sì, presto Luca. Troppo presto. Dicono che non si sia mai pronti per salutare un compagno di viaggio e, purtroppo, è davvero così. Il tuo compagno di viaggio – come avevi deciso di chiamarlo – ti ha fatto scendere dal treno a 58 anni, strappando infame il tuo biglietto per nuovi orizzonti e traguardi. Un biglietto per la vita che, in fondo, valeva un po’ per tutti i tifosi blucerchiati. Di strada insieme ne abbiamo fatta parecchia, crescendo e cercando, vincendo e sognando. Sei arrivato ragazzino, ti salutiamo uomo. Ti ricorderemo ragazzo e centravanti implacabile, perché gli eroi son tutti giovani e belli e tu, da quell’estate 1984, sei stato il nostro eroe. Forte e bellissimo, con quel 9 stampato sulla schiena e il tricolore cucito sul cuore. Condottiero della Sampdoria più forte, in coppia là davanti con il tuo gemello Bobby Gol. In tre parole: uno di noi. Una percezione rimasta tale dopo aver salutato in lacrime Genova e la Sud. Proprio così: pur alzando trofei in giro per l’Europa con colori, tute e abiti differenti, Gianluca Vialli era sampdoriano e i sampdoriani erano con Gianluca Vialli. Con te, nella vittoria e nella sconfitta, nella salute e nella malattia. A Berna come a Göteborg, a Marassi il 19 maggio 1991 come a Wembley un anno e un giorno più tardi. O come ancora a Wembley ma nel luglio 2021: c’eravamo tutti in quell’abbraccio al Mancio, in quel pianto a dirotto che non dimenticheremo mai. Non dimenticheremo i tuoi 141 goals, le tue rovesciate, le tue maglie in cashmire, il tuo orecchino, i tuoi capelli biondo platino, il tuo bomber degli Ultras. Ci hai dato tanto, ti abbiamo dato tanto: sì, è stato amore, reciproco, infinito. Un amore che non morirà, oggi, con te. Continueremo ad amarti e adorarti perché – lo sai bene del resto – tu sei meglio di Pelé. E perché, nonostante tutto, la nostra bella stagione è destinata a non finire mai. Continuerà a brillare in quel cielo cerchiato di blu su cui tu, Luca, hai firmato per sempre. «Per chi?». «Per noi!». Alla moglie Cathryn, alle figlie Olivia e Sofia e a tutta la famiglia Vialli le più sentite condoglianze da parte della società“.