Il ragazzo della via Gluck testo. Era il 1966 quando Adriano Celentano, che oggi compie 85 anni, cantò per la prima volta Il ragazzo della via Gluck, uno dei brani che ha ottenuto maggiore successo sia per il testo che per il significato. Si tratta di una canzone molto conosciuta di generazione in generazione, che oggi, a distanza di tempo, commuove ed emoziona chiunque la ascolti. Il molleggiato, è questo il soprannome dell’artista, continua ad essere uno tra i cantanti più seguiti e ammirati dal pubblico italiano.
Il ragazzo della via Gluck testo
Questa è la storia di uno di noi
Anche lui nato per caso in via Gluck
In una casa fuori città
Gente tranquilla che lavorava
Là dove c’era l’erba, ora c’è una città
E quella casa in mezzo al verde
Ormai dove sarà?
Questo ragazzo della via Gluck
Si divertiva a giocare con me
Ma un giorno disse: “Vado in città”
E lo diceva mentre piangeva
Io gli domando: “Amico, non sei contento?
Vai finalmente a stare in città
Là troverai le cose che non hai avuto qui
Potrai lavarti in casa
Senza andar giù nel cortile!”
Mio caro amico, disse: “Qui sono nato
In questa strada ora lascio il mio cuore
Ma come fai a non capire
È una fortuna, per voi che restate
A piedi nudi a giocare nei prati
Mentre, là in centro, io respiro il cemento
Ma verrà un giorno che ritornerò ancora qui
E sentirò l’amico treno che
Fischia così: “wa wa””
Passano gli anni, ma otto son lunghi
Però quel ragazzo ne ha fatta di strada
Ma non si scorda la sua prima casa
Ora coi soldi lui può comperarla
Torna e non trova gli amici che aveva
Solo case su case, catrame e cemento
Là dove c’era l’erba ora c’è una città
E quella casa in mezzo al verde
Ormai dove sarà?
Eh…
Non so, non so
Perché continuano a costruire le case
E non lasciano l’erba
Non lasciano l’erba
Non lasciano l’erba
Non lasciano l’erba
Eh, no
Se andiamo avanti così
Chissà come si farà
Chissà…
Significato
Il ragazzo della via Gluck è una canzone biografica che racconta la storia di Adriano Celentano, un ragazzo nato e cresciuto in via Cristoforo Gluck del quartiere Greco della periferia di Milano che dopo la guerra divenne un’area urbanizzata. Prima, la famiglia del cantante viveva al civico 14. Il testo ha un significato molto profondo ed è proprio da alcune delle strofe del brano che emerge un sentimento di nostalgia legato al passato che non torna più e che nessuno potrà più recuperare. L’artista canta la sua infanzia e l’adolescenza, puntando l’attenzione sul momento in cui è stato costretto a lasciare quella casa dove è cresciuto per andare a vivere in centro.
Nell’ultima parte del brano, il cantante ricorda quando, ormai grande, torna nel quartiere dove è nato e non trova più nulla di ciò che aveva lasciato poiché l’uomo ha costruito case e messo il cemento. Era il 1966 quando per la prima volta lo pubblicò come singolo, per poi essere nuovamente condiviso nel 1968 nella raccolta La festa.
Adriano Celentano, il molleggiato degli italiani
Classe 1938, Adriano Celentano oggi compie 85 anni ed è ancora uno degli artisti più amati e ammirati dal pubblico italiano. Di origine pugliese, la sua famiglia si è trasferita a Milano, in periferia, prima che lui nascesse ed è nella città metropolitana che il cantante mosse i suoi primi passi nel mondo della musica e della recitazione. Da tutti conosciuto come il molleggiato, soprannome che gli è stato attribuito per il suo modo di ballare molto dinoccolato, è riuscito a contraddistinguersi sempre e in ogni situazione.