Dislessia e videogiochi: premiati a Milano quelli che aiutano a diagnosticarla. Sono arrivati sul podio ben tre videogame per l’evento #PlaySeriously. Il premio è di 1500 euro per il primo in classifica.

Videogiochi come strabilianti strumenti per prevenire e diagnosticare il disturbo dell’apprendimento.

Dislessia e videogiochi: la missione del progetto

L’evento dello scorso novembre a tema videogame è stato senza dubbio un grande passo per la ricerca e per lo studio rivolto alla dislessia, in linea con le nuove tecnologie.

L’evento #PlaySeriously ha coinvolto importanti personalità e team del settore e sviluppatori, con l’intento di creare dei videogiochi capaci di aiutare genitori e tutori ad individuare i predittori dei disturbi dell’apprendimento (DSA) sin dall’infanzia.

l’hackathon è stato organizzato da SAE Institute Milano ed è stato co-finanziato da CEI Initiative. Si tratta di un programma di finanziamento europeo che si rivolge ai Paesi della regione Sud Est Europa, con patrocinio dell’associazione di psicologi che si occupa di dislessia (AIRIPA).

L’intenzione principale è lo sviluppo di un videogioco in grado di diagnosticare il prima possibile eventuali disturbi dell’apprendimento nei bambini. Com’è andata?

Dislessia e videogiochi: le particolarità i vincitori

Sono stati registrati 16 progetti partecipanti e 3 vincitori. Ad eleggerli è stata una giuria con elementi provenienti da diversi settori di studio delle discipline in linea con la tematica affrontata. Dagli esperti di videogiochi, a quelli di didattica e di educazione, o psicologia infantile.

Per le premiazioni effettive bisognerà aspettare il 4 febbraio 2023.

Vince il primo posto, con un premio da 1.500 euro e un Higher Edukit Premium, Bombetta.

In seconda posizione si classifica Fluffy, che vince 1.000 euro e un Higher Edukit Basic.

Terzo, sull’ultimo gradino del podio, Dough Space Adventure con il suo premio composto da 500 euro e un Higher Edukit Basic.

il gioco Bombetta Misadventures, vincitore al primo posto, è rivolto ai bambini dai 5 ai 7 anni.

I giocatori sono qui sottoposti a delle prove e un buon allenamento di prevenzione alla dislessia che non tralascia il divertimento del piccolo utente.

Attraverso un’applicazione, inoltre, è possibile ricondividere record e risultati ottenuti, registrando tutti gli eventuali progressi, monitorabili dai genitori.

In questo caso specifico i giochi non sono semplicemente strumenti di intrattenimento, ma anche e soprattutto fonte di apprendimento per i piccoli giocatori che si cimentano.

Il secondo videogame in classifica, Fluffy, fa vivere a chi gioca l’avventura di un gattino nello spazio intento a ricercare una serie di gomitoli, intraprendendo missioni di livello gradualmente sempre più difficili.
Ogni dettaglio è ben costruito affinché i bambini non provino frustrazione durante la loro esperienza di gioco.

Il terzo gioco nella classifica, Dough Space Adventure, (vincitore di 500 euro e pacchetto Higher Edukit Basic), presenta un’altra avventura stellare.
I bambini in questo caso si cimentano nel gioco viaggiando all’interno di una galassia di argilla, ne scoprono pianeti e le magie degli abitanti, esplorando e provando nuove attività che li condurranno fino ad una scelta definitiva: il ritorno a casa, o l’inizio di un’altra partita?

Un tema da non sottovalutare più

A commentare il grande evento è stata la coordinatrice del Comitato scientifico del progetto, Alessandra Micalizzi, (che inoltre docente e ricercatrice presso SAE Institute):

“Fin troppo spesso il gioco, e anche il videogioco, viene considerato semplice intrattenimento quando in realtà è molto di più: è una base per intesse e relazioni, un contesto protetto dove fare esperienza e migliorare le proprie competenze. #PlaySeriously è stata per tutti un’occasione di confronto con un tema molto delicato, ancora sottovalutato, quello dei disturbi dell’apprendimento, che interessa tantissimi studenti e le loro famiglie e che perciò va preso in considerazione con la giusta serietà. Questo progetto ci ha confermato quanto il tema sia sentito, anche dai più giovani, che in questa giornata hanno saputo mettere le proprie abilità e competenze a servizio di un’idea, di un progetto creativo, e portare dei risultati straordinari davanti alla giuria”.