Aumento pensioni invalidità. Nelle more dell’adozione della Finanziaria 2023 che introduce una diversa modulazione della perequazione per il biennio 2023-2024 l’Inps ha provveduto all’indicizzazione dal 1° gennaio 2023 (+7,3%) solo delle pensioni non superiori a 4 volte il trattamento minimo (cioè entro i 2.101,52€ lordi al mese al 31 dicembre 2022).
Aumenti anche per le prestazioni assistenziali erogate a favore degli invalidi civili (assegno mensile e pensione di inabilità civile).
La pensione di inabilità è una prestazione economica, erogata a domanda, in favore dei soggetti ai quali sia riconosciuta una inabilità lavorativa totale (100%) e permanente (invalidi totali), e che si trovano in stato di bisogno economico.
Il beneficio è corrisposto agli invalidi totali di età compresa tra i 18 e i 67 anni che soddisfano i requisiti sanitari e amministrativi previsti dalla legge e sono residenti in forma stabile in Italia.
La pensione può essere richiesta da chi è in possesso dei seguenti requisiti:
La pensione spetta anche se l’invalido è ricoverato in un istituto pubblico che provvede al suo sostentamento.
La pensione di inabilità è compatibile con le prestazioni erogate a titolo di invalidità per causa di guerra, di lavoro o di servizio, purché sia stata riconosciuta per una patologia o menomazione diversa.
È compatibile con pensioni dirette di invalidità erogate dall’Assicurazione Generale Obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti, dalle gestioni pensionistiche per i lavoratori autonomi e da ogni altra pensione obbligatoria per i lavoratori dipendenti.
È compatibile con l’attività lavorativa.