Cammelli di pasta sfoglia. In occasione del 6 gennaio, la festa dell’Epifania con cui si chiude definitivamente il periodo natalizio, sono tante le tradizioni e le ricette che vengono condivise sul web e che, soprattutto le persone più anziane, si cercano di tramandare di generazione in generazione. Tra i tanti piatti tipici, uno che non passa mai di moda è quello dei Cammelli di pasta sfoglia, una prelibatezza di Varese e dintorni che ogni anno viene ripresa anche in altre città italiane.
Cammelli di pasta sfoglia, la ricetta
La ricetta dei Cammelli di pasta sfoglia è molto semplice e il procedimento è veloce e accessibile a tutti, anche a chi si reputa un disastro ai fornelli. Gli ingredienti che servono sono:
- 1 rotolo di pasta sfoglia che può essere comprata al supermercato o fatta in casa;
- 180 gr di crema;
- 80 gr di zucchero a velo;
- 1 uovo;
- 1 noce di burro.
Il procedimento, invece, è il seguente:
- Stendere la pasta sfoglia con un mattarello affinché si ottenga uno spessore sottile. Qualora fosse necessario, bisognerà utilizzare della farina così da ammorbidirla.
- Disegnare la sagoma dell’animale su un foglio di carta da forno, non deve essere né troppo grande né troppo piccolo. Solitamente da un rotolo escono tra i 6 e gli 8 pezzi circa.
- Ritagliare la sagoma.
- Posare la forma sulla pasta e incidere la sfoglia con la punta di un coltello.
- Prendere una teglia, ungerla con una noce di burro e appoggiare le forme facendo attenzione a non avvicinarli troppo l’una all’altra.
- Passare l’uovo sopra ogni cammello e aggiungere una spolverata di zucchero a velo.
- Cuocere in forno per 15-18 minuti a 180°.
La tradizione
Il piatto di cui vi abbiamo illustrato la ricetta e la preparazione è tipico di Varese e dintorni, ma da alcuni anni sono tante le persone che si apprestano a cucinarlo per imbandire la tavola nel giorno dell’Epifania. Attorno a tale dolce vi è una tradizione e delle origini leggendarie. A quanto pare, la sfoglia si ricollega alla parte religiosa delle festività a differenza della Befana che invece rispecchia quella pagana. Infatti, l’ingrediente rimanderebbe alle cavalcature che i Re Magi utilizzarono per raggiungere la capanna a Betlemme dove vi era nato il bambinello Gesù. Successivamente, i fornai varesini avrebbero deciso di fare un omaggio ai Re Magi, così tramanda una leggenda molto diffusa, dopo il passaggio del Barbarossa per la loro città.
La storia recita che dopo aver rubato le reliquie dei Magi dalla chiesa di Sant’Eustorgio a Milano, il condottiero, durante il suo viaggio di ritorno verso la Germania dove aveva intenzione di donare le reliquie all’arcivescovo di Colonia, decise di fare una sosta a Varese. A quel punto, le reliquie vicine ai panettieri della città, li avrebbe ispirati e qualcuno avrebbe iniziato la tradizione che viene tramandata anno dopo anno, generazione dopo generazione.
Si tratta di una leggenda e nessuno conosce la verità al riguardo, ma una cosa è certa: oggi il cammello di pasta sfoglia è uno dei dolci più rinomati della città e il più ricercato nei dintorni. Tutti i forni e le pasticcerie ne preparano a quantità industriale solo ed esclusivamente nei giorni che precedono l’Epifania e il giorno della Befana.
Negli ultimi anni, il piatto si è modernizzato e sono tante le modifiche apportate dai professionisti del settore, pur rimarcando la ricetta tradizionale. Si trovano, infatti, cammelli farciti con creme o panna, di pasta frolla con marmellata, crema o frutta. Inoltre, la tradizione vuole anche che gli ultimi tre dolci cotti debbano essere mangiati dalla famiglia che li prepara e le zampe dei tre cammelli vengano incise a metà, così da imitare una corsa: tale gesto vuole essere un segno di buon auspicio per l’anno appena iniziato.