Vialli Cremonese. La prima squadra di Gianluca Vialli è stata quella della sua città: Cremona. Proprio con la Cremonese prese il via la carriera di un bomber diventato leggenda.

Vialli Cremonese

Il grande Gianni Brera lo aveva ribattezzato “Stradivialli”, accomunandolo a un violino unico e pregiato costruito dal liutaio che con l’allora giovane condivideva i natali cremonesi. Istrionico come Ugo Tognazzi, carismatico come Mina, altri due illustri concittadini, Vialli, nato a Cremona il 9 luglio 1964.

Vialli fa il suo esordio in prima squadra a sedici anni, dopo tre campionati giovanili. Calpesta un paio di volte i campi di C1, non è molto ma capita nell’anno giusto, quello della promozione in B. Debutta tra i prof con la maglia grigiorossa in serie C nella stagione 1980-1981. Il debutto in B avviene a settembre 1981 e con la maglia della Cremonese totalizza 105 presenze e 23 gol in quattro stagioni, contribuendo con 10 gol in maniera decisiva alla promozione in A (Mondonico in panchina), dopo 54 stagioni, nella stagione 1983-1984. Già da un anno l’aveva bloccato la Sampdoria di Paolo Mantovani, lasciandolo a farsi le ossa al piano di sotto ancora per un po’. 

Sampdoria

La consacrazione arriva a Genova, sponda Samp, dove Gianluca si trasferisce corteggiato dal presidente blucerchiato Paolo Mantovani e convinto dal coetaneo Roberto Mancini, conosciuto in Under 21 e arrivato sotto la Lanterna due estati prima già con la fama del futuro campione. Se il Mancio è il Bimbo d’Oro della Samp di Bersellini, Vialli rappresenta la scommessa. Dopo due stagioni altalenanti per Gianluca, in cui la Samp centra comunque il suo primo storico successo in Coppa Italia, l’arrivo di Boskov sulla panchina della Samp segna la svolta nell’attacco blucerchiato: Mancini inventa, Vialli segna, si consolida il mito dei Gemelli del Gol, amatissimi dai tifosi, conosciuti in tutta Europa. La Sampdoria vince due Coppe Italia, nel campionato 1988-1989 diventa il miglior marcatore della Serie A. E poi la consacrazione: nel 1991 lo scudetto con la Sampdoria.

La Juventus e la Coppa dei Campioni

Nello stesso anno arriva il passaggio alla Juventus. Il suo è il trasferimento più costoso dell’epoca: 40 miliardi di lire fra cartellini di giocatori – Mauro Bertarelli, Eugenio Corini, Nicola Zanini e Michele Serena – e conguaglio economico. Anche qui un’esperienza a due facce: la prima con mister Trapattoni con qualche difficoltà di ambientamento nonostante la vittoria della Coppa Uefa nel 1992-1993 e numerosi infortuni e la seconda, dal 1994 al 1996 con Marcello Lippi al timone. E quella Coppa dei Campioni vinta contro l’Ajax allo stadio Olimpico di Roma che ancora oggi fa piangere i tifosi bianconeri dall’emozione.

Chelsea

Nella stagione 1996-1997 approda al Chelsea, dove con Gianfranco Zola e Roberto Di Matteo forma un trio italiano di altissimo livello. In panchina c’è Ruud Gullit, che nel febbraio 1998 proprio a causa di dissidi con l’azzurro, si dimette e la società promuove nel ruolo di allenatore-giocatore proprio Gianluca Vialli che con la squadra inglese totalizza 78 gare e 40 gol da giocatore (più quasi due stagioni poi da allenatore), portando nel suo personale palmares Coppa delle Coppe, Supercoppa, Coppa d’Inghilterra, Coppa di Lega inglese.

Nazionale

Significativa la sua storia con la maglia dell’Italia di cui è stato anche capitano: 21 presenze e 11 reti con l’Under 21 (argento e bronzo agli Europei di categoria 1984 e 1986), quindi l’esordio il 16 novembre 1985 con la nazionale maggiore con cui colleziona 59 presenze condite da 16 gol. Gioca due Mondiali (1986 e 1990) e un Europeo (1988). L’azzurro torna prepotente nella sua vita quando nel marzo 2019 viene nominato ambasciatore italiano per gli Europei del 2020 e da novembre dello stesso anno diventa capodelagazione della Nazionale allenata dal suo grande amico Roberto Mancini. Iconico il loro abbraccio dopo la vittoria degli Europei nel 2021 a Wembley contro l’Inghilterra.