È stato arrestato il responsabile dell’omicidio di Fabio Campagnola, l’imprenditore italiano 52enne ucciso fuori dalla sua gelateria in Brasile. Nella prima serata di ieri, giovedì 5 gennaio, le forze dell’ordine hanno fermato José Pereira Da Costa, 59 anni. Si tratta di un poliziotto militare in pensione: stando ai media brasiliani sarebbe stato proprio l’uomo a consegnarsi alla polizia.

I fatti si sono svolti a Marechal Deodoro, comune brasiliano di poco più di 45mila abitanti, nello Stato dell’Alagoas. Proprio lì Campagnola, originario di Casale Monferrato, aveva deciso di aprire una gelateria. Fin quando martedì 3 gennaio le sue aspirazioni si sono bruscamente interrotte davanti a due colpi di pistola, esplosi per futili motivi, come confermato dalla testimonianza di Dario, figlio della vittima, che lavora nella gelateria.

Mio padre è stato ucciso per una lite causata da dei dolci. Chi lo ha ucciso apparteneva alla polizia e lo ha colpito prima ad una gamba e poi, quando era a terra, con un colpo alla schiena. Provo solo tanta rabbia.

Omicidio imprenditore italiano in Brasile, Campagnola ucciso per colpa di un carretto di churros

Le ragioni della lite sono state ricostruite grazie ai filmati delle telecamere di videosorveglianza dell’attività. Secondo le prime ricostruzioni, la discussione tra l’imprenditore e il suo killer sarebbe nata dopo che la moglie di quest’ultimo aveva piazzato davanti al locale gestito dalla vittima il proprio carretto di churros, dei dolci tipici locali. La donna, di nome Karla Kassiana Vanderlei Warumby Cavalcanti, era stata subito arrestata: avrebbe incitato il militare in pensione a far fuoco. L’arma del delitto è stata ritrovata in una locanda, poco distante dal luogo in cui si sono svolti i fatti.

A quanto pare il carretto di dolci sarebbe stato alla base di diverse liti, l’ultima delle quali è finita in tragedia. Ora la famiglia Campagnola chiede giustizia: a difenderli sarà Claudio Falleti, avvocato alessandrino specializzato nell’assistenza di italiani all’estero.