Gli amici più cari di Vialli. Gianluca Vialli è morto oggi all’età di 58 anni, stroncato dal tumore al pancreas contro cui lottava da anni.
Gli amici più cari di Vialli
Al capezzale del grande ex calciatore in quel di Londra erano arrivati nei giorni scorsi i suoi più cari amici del mondo del calcio. A cominciare da Roberto Mancini, con cui Gianluca ha condiviso gli anni alla Sampdoria e soprattutto la gioia della vittoria degli Europei 2020.
Roberto Mancini arrivato dal Bologna nella stagione 1982/83 quando i felsinei retrocessero per la prima volta in serie B. Vialli invece nella stagione 1984/85 dopo che l’anno prima aveva “stregato” il presidente Mantovani con i suoi 20 gol nella serie cadetta con la maglia della Cremonese.
Da allora i due hanno fatto coppia e che coppia! L’arrivo di Vujadin Boskov in panchina nel 1986/87 diventa uno dei centravanti più completi e letali della Serie A.
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Nel 1991 la delusione più cocente, quella di Wembley che vede la Sampdoria soccombere sotto il bolide di Koeman all’ultimo minuto del secondo tempo supplementare nella finale di Coppa dei campioni. Sportivamente parlando Wembley ai gemelli del gol poi restituisce quello che gli ha tolto.
Quando Mancini approda in nazionale è pronto per avviare il processo di ricostruzione dopo il fallimento alle qualificazioni mondiali che hanno impedito appunto alla nazionale di partecipare al torneo FIFA più ambito organizzato in Russia.
Vialli lo raggiunge un anno dopo. La FIGC gli affida il ruolo di capo delegazione, di fatto si ricompone la storica coppia che in mezzo al campo ha fatto sognare milioni di tifosi anche se non tifosi della Sampdoria.
L’ex attaccante di Sampdoria e Juventus viene colpito da un tumore al pancreas, ciò nonostante vive con molta partecipazione le vicissitudini della squadra azzurra sempre da vicino.
Fa parte comunque della spedizione europea in Inghilterra, infatti insieme con l’amico ritrovato Roberto Mancini vivono una delle avventure più belle di sempre a EURO 2020 che si è disputato un anno più tardi, nel 2021 per via dello stato di emergenza causato dal Covid-19.
Sta di fatto che la nazionale maggiore si laurea campione d’Europa proprio in quella Wembley dove 29 anni prima hanno pianto per la delusione di una Coppa Campioni sfumata. Emblematico l’abbraccio dei due condito da forti lacrime di emozioni al termine della lotteria dei calci di rigore.
Massimo Mauro
Altro grande amico di Vialli è stato Massimo Mauro. Anche lui nelle scorse settimane è volato a Londra per stare vicino all’ex bomber con cui, oltre ad un’amicizia personale, c’era una collaborazione legata al mondo della ricerca. I due infatti hanno creato la Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport onlus. La fondazione negli anni ha raccolto 3.192.375,43 € donati alla ricerca sulla SLA e 505.445 € donati alla prevenzione e cura del cancro, proprio la malattia che ha portato via Vialli.