I Buoni fruttiferi postali rappresentano il regalo perfetto in ogni occasione. Sicuramente, nel 1984 era prevalente la tendenza e la possibilità al risparmio. Per questo, molti genitori e nonne vincolavano spesso delle somme di denaro a favore di nipoti e figli.
Un motivo in più, per capire quanto valgono oggi, i Buoni fruttiferi postali emessi nel 1984 del valore di 5 milioni di lire.
Quanto vale un Buono fruttifero postale del 1984
La predisposizione al risparmio è sempre stata una delle caratteristiche degli italiani, quasi una prassi strettamente legata all’idea del regalo “perfetto” per Natale o per altre ricorrenze, ma soprattutto, emesso nella prospettiva di un guadagno da adulto.
Insomma, le nonne ci hanno abituato bene, inculcandoci da piccoli l’idea di “mettere a frutto i risparmi”.
Ma ormai, di fatto, questa prevalenza di risparmiare non resistenze più, soffocata dal peso dell’inflazione, abbinata all’aumento delle bollette, oltre che dei beni e servizi di prima necessità.
Per questo motivo, interessa in particolar modo quantificare il rimborso del Buono fruttifero postale ottenuto da piccolo.
Alla base il tempo diventa l’elemento cardine per il rendimento. Ad oggi, purtroppo, i rendimenti dei titoli non sono il top, rispetto al passato, anzi risultano molto più snelli toccando anche i valori minimi.
Tuttavia, nell’ultimo semestre il valore dei rendimenti si è accresciuto, anche se non di molto, grazie alla rivalutazione dei tassi promossa da Cassa Deposito e Prestiti.
Bisogna, pertanto, incoraggiare l’attitudine al risparmio degli italiani, sicuro e garantito, per cui i Buoni fruttiferi postali si dimostrano un ottimo piano di investimento.
Ad oggi, le persone che hanno un titolo fruttifero postale risalente al 1984, possiedono una bella ricchezza.
Buoni fruttiferi postali di oltre 30 anni, come si calcolano
Cassa Depositi e Prestiti, l’istituzione finanziaria italiana, mette a disposizione degli investitori un apposito calcolatore denominato “calcolo e rendimenti”, che permette di eseguire una simulazione sul rendimento di un investimento in Buoni fruttiferi postali (BFP).
A questo punto, baserà inserire pochi dati, riferiti alla tipologia del BTP, la data di sottoscrizione del buono, l‘importo e la data di rimborso, in pochi secondi, sarà possibile scoprire il valore del rendimento e gli interessi maturati nel tempo.
Tuttavia, il calcolo non comprende l’imposta di bollo che viene applicata nel momento del riscatto secondo l’attuale normativa.
In buona sostanza, per eseguire il calcolo è necessario avviare una simulazione inserendo tutti i dati richiesti dal calcolatore. Iniziando dalla tipologia del buono, ovvero BFP ordinario, la data di sottoscrizione del buono, ad esempio, inserendo la data del 1° gennaio 1984, l’importo in lire, quindi 5 milioni, la figura fiscale lordista o nettista e, infine, digitando calcola si avvia la simulazione.
Secondo la simulazione prodotta dal calcolatore della Cassa depositi e Prestiti, emerge un bel conteggio. In particolare, viene rilevato il valore indicativo dell’interesse lordo maturato che corrisponde a 77452,53 euro, con un valore di montante liquidato per 82452,53 rimborsabile il 31 dicembre 2024.
L’elemento a cui fare molta attenzione è la data associata alla prescrizione del titolo che corrisponde al 31 dicembre 2024.
Nell’ipotesi in cui un Buono fruttifero postale cade in prescrizione, il titolo non è più rimborsabile, quindi, il beneficiario perde non solo il valore maturato nel corso degli anni, ma l’intero importo, ovvero capitale più interessi.
Per questo motivo, si consiglia di controllare attentamente la data di prescrizione dei propri BTP, al fine di richiedere il rimborso prima della decadenza.