Le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato non bruciato sono prodotti di consumo di nicotina che coinvolgono una parte limitata della popolazione italiana.

Sigarette elettroniche, consumo in aumento

L’utilizzo della sigaretta elettronica sta lentamente aumentando in questi ultimi anni e in maniera costante. Questa è un’abitudine che si sta diffondendo soprattutto tra i giovani, anche grazie alle continue innovazioni di prodotti e di mercato e alle strategie di marketing che l’accompagnano.
L’Istat ha iniziato dal 2014, attraverso l’Indagine multiscopo “Aspetti della vita quotidiana”, a rilevare l’uso della sigaretta elettronica e, dal 2021, quello dei prodotti a tabacco riscaldato.

Se inizialmente il consumo era più diffuso nelle aree metropolitane e nelle loro periferie piuttosto che nei centri di piccole dimensioni, negli ultimi tempi questa differenza si è notevolmente ridotta, il consumo delle sigarette elettroniche e di tutti gli altri prodotti alternativi al fumo di sigaretta è divenuto un fenomeno esteso in tutte le aree del nostro Paese.

Dal 2014 al 2021 gli utilizzatori di 14 anni e più di questi dispositivi sono passati da 800mila a quasi un milione e mezzo. Questo aumento nel tempo ha riguardato indifferentemente sia i maschi che le femmine, con livelli di utilizzo in entrambi i sessi che si sono raddoppiati nell’arco del periodo di rilevazione.

Nel 2021 il 2,8% delle persone di 14 anni e più (circa 1 milione e mezzo) ha dichiarato di utilizzare la sigaretta elettronica, il 3,4% dei maschi e il 2,3% delle femmine. I ragazzi sono i maggiori fruitori della sigaretta elettronica: tra i 18 e i 34 anni la quota di utilizzatori è del 5,2% (circa il 6% dei maschi e il 4,5% delle femmine).

La sigaretta elettronica è utilizzata soprattutto tra i maschi di 25-34 anni (6,2%). L’uso della sigaretta elettronica decresce progressivamente al crescere dell’età, quasi scomparendo tra la popolazione di 65 anni e più. Si dichiara ex consumatore il 4,4% delle persone di 14 anni e più, con punte più elevate tra i giovani tra i 18 e i 24 anni (7,3%), mentre l’87,8% non ha mai sperimentato questo tipo di prodotto (con percentuali più alte tra i ragazzi di 14-17 anni e tra gli over 64enni).

Claudia Mosticone