Papa Ratzinger Emanuela Orlandi. Come si comportò Benedetto XVI in merito alla vicenda di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983, all’età di 15 anni?

Papa Ratzinger Emanuela Orlandi

Secondo il fratello della ragazza, Pietro Orlandi, “Ratzinger ha cercato in qualche modo di mettere un punto su questa storia”.

“Non può non aver saputo di questa vicenda – ha aggiunto Pietro, denunciando che l’ex Pontefice “non ha mai detto una parola su Emanuela”.

Pietro Orlandi è dunque convinto che Benedetto XVI fosse a conoscenza di quanto accaduto a sua sorella:

“Io continuo a pensare che Ratzinger fosse a conoscenza dei fatti visto che all’epoca era pressappoco il braccio destro di Wojtyla. Eppure, non ha mai detto una parola di solidarietà su Emanuela, nonostante i tanti nostri appelli. Non ci ha mai ricevuto, in questa vicenda è stato un po’ pilatesco, nel senso che se ne è lavato le mani, io non sono mai riuscito ad avvicinarlo. Chissà che magari non abbia lasciato due righe per la famiglia, che arrivassero all’improvviso. Non si sa mai, magari”.

Le parole di Ali Agca

In un’intervista all’Adnkronos, Ali Agca, l’attentatore di Papa Giovanni Paolo II, nel commentare la morte di Ratzinger fa riferimento alla storia di Emanuela Orlandi:

“Papa Ratzinger non ha avuto nessuna responsabilità nel mistero del rapimento di Emanuela Orlandi. Tuttavia, lui avrebbe potuto liberarla, se avesse deciso di farlo durante nel suo pontificato”.

L’attentatore di Papa Woytila, oggi uomo libero, alza il tiro e afferma: ”Joseph Ratzinger fu il primo Papa ad essere contestato e oltraggiato in tempi moderni da un gruppo di cattolici, il 27 maggio 2012, per aver rifiutato di recitare una preghiera per Emanuela Orlandi. Dunque Papa Ratzinger ha un debito morale verso la famiglia Orlandi”.