Il rimpianto più grande in casa Barcellona è sempre lo stesso ormai dall’estate del 2021: non essere riusciti a trattenere Leo Messi, oggi al Psg e fresco di titolo di campione del Mondo con la sua Argentina. Joan Laporta, numero uno del club blaugrana, tornato ai vertici del club proprio nei mesi precedenti quella tribolata estate, ripercorre le tappe del mancato rinnovo della Pulce, spiegando le ragioni che hanno portato a perdere Messi a parametro zero direzione Paris Saint-Germain. “Dovevo mettere gli interessi del Barcellona davanti al miglior giocatore della storia del calcio. Non sono riuscito a trattenere Messi per la difficile situazione economica che stava attraverso il club, ma adesso Leo è un giocatore del Psg e non voglio parlarne. Leo sarà sempre parte della nostra storia; certo avrei voluto che fosse finita diversamente“, ha ammesso con rimpianto Laporta.
Barcellona, Laporta: “Addio Messi? Ora la situazione finanziaria del club è sotto controllo”
Una situazione finanziaria che non ha permesso di rinnovare il contratto a Messi, ma per il Barcellona il peggio è ormai alle spalle, come ammesso dallo stesso Laporta. “Abbiamo ridotto le perdite e grazie alle leve abbiamo generato profitti. Non è vero che non possiamo attivare più ‘leve’: possiamo vendere un altro asset. Non sto dicendo che lo faremo, ma volendo possiamo farlo. I soci del Barcellona possono stare tranquilli, la situazione adesso è sotto controllo“. Nonostante questo però il calciomercato di gennaio del Barcellona non ha in programma operazioni: “Non pagheremo 80 milioni per Bernardo. De Jong e Ter Stegen non sono in vendita, diversi club sono interessati al nostro centrocampista, ma non vogliamo cederlo. Dembele non partirà nemmeno per 70 milioni, al momento opportuno parleremo del rinnovo. In questo mercato invernale non è previsto alcun movimento, a meno che non si presenti un’occasione inaspettata, abbiamo già fatto tutto il necessario la scorsa estate”.
Barcellona, Laporta su Piqué e la Superlega
Chi invece al Barcellona potrebbe tornare, ma con un altro ruolo, è una delle leggende del club: Piqué. “Se lo vorrà, sarà il nostro presidente. Il nostro rapporto è ottimo“, ha ammesso il presidente blaugrana Laporta. Laporta che ha parlato anche del progetto Superlega, in cui Barcellona – nonostante le ultime vicissitudini – crede ancora. “A marzo o ad aprile avremo la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea. Sarà una sentenza molto importante: la Superlega sarà una competizione aperta, altrimenti non avrei aderito. Spero che la UEFA occupi un posto in più al tavolo della Governance. L’obiettivo è cominciare nel 2025, probabilmente senza i club della Premier League”, ha concluso Laporta.