Cori razzisti Umtiti, ennesimo episodio spiacevole in serie A. Protagonisti ancora una volta parte della tifoseria laziale che durante la gara tra Lecce e Lazio hanno intonato cori razzisti nei confronti del Umtiti e di Banda.
Non è stato un episodio di pochi minuti, ma costante durante la partita, tanto che al 67′ dell’incontro il direttore di gara Marinelli ha dovuto interrompere la gara per circa due minuti a causa di ululati razzisti che provenivano dal settore ospiti, occupato proprio dai tifosi della Lazio.
Già nella prima frazione di gioco l’episodio si era verificato all’indirizzo di Banda, nella ripresa il ‘bersaglio’ è stato Umtiti. La partita è poi proseguita regolarmente, con lo speaker del Via del Mare costretto a fare un annuncio su quanto accaduto.
I supporter dei giallorossi hanno risposto cantando il nome di Umtiti, salutato da una standing ovation al suo rientro negli spogliatoi. E ai microfoni di Sky, l’attaccante del Lecce Colombo ha dichiarato: “Gli ululati non li abbiamo sentiti, ma dopo il gesto e l’affetto del pubblico verso Umtiti, posso dire che noi siamo con lui. Umtiti ha un peso nello spogliatoio ed in campo: oggi lo abbiamo potuto vedere“. Ma non soltanto lui, anche il tecnico Baroni e tutti i compagni.
Cori razzisti Umtiti. La condanna della Lazio
Atteggiamento e situazione che ha messo la Lazio in una posizione difficile e di grande imbarazzo. “La società biancoceleste che ha sempre fatto innumerevoli iniziative sul razzismo“, è rimasta scioccata e sconcertata dall’ennesima situazione tanto che “Il club condanna chi si è reso protagonista di questo gesto deprecabile, vergognoso e anacronistico e offrirà come sempre la massima collaborazione alle autorità per individuare i responsabile“.
Scrive così la Lazio che condanna fermamente gli ululati razzisti nei confronti di Umtiti, provenienti dal settore dei tifosi biancocelesti, che hanno portato alla sospensione per un minuto e mezzo di Lecce-Lazio a metà del secondo tempo.
Una presa di posizione del club arrivata sia con un comunicato che attraverso i social con una grafica “Amiamo il calcio, combattiamo il razzismo” e il messaggio “sempre contro ogni forma di razzismo e discriminazione“. E ancora: “La S.S. Lazio ha sempre contrastato con tutti i mezzi a disposizione ogni forma di razzismo e discriminazione, mettendo in campo iniziative volte a reprimere tali fenomeni, sensibilizzando i propri tifosi su questo tema e agendo nelle sedi preposte a tutela della propria immagine”.
Si è mossa la Procura. Il giudice sportivo infligge la squalifica
Sulla vicenda si è mossa anche la Procura Federale della Federcalcio. Già nella giornata di oggi da Lecce, dalla questura e dalle istituzioni locali, è arrivato diverso materiale che è già stato visionato dagli ispettori della Federcalcio.
I tifosi della Lazio sono recidivi, non è la prima volta che si mettono in evidenza su una cosa del genere e non sono nuovi a vicende legate a fenomeni discriminatori.
Il giudice sportivo Mastrandrea ha deciso di usare il pugno duro, il comunicato:
Letto il referto arbitrale e la relazione dei collaboratori della Procura federale nella quale, tra l’altro, si riferisce che durante l’intera gara i sostenitori della società Lazio, assiepati nel settore ‘ospiti distinti sud-est’, si rendevano responsabili nella quasi totalità (circa 1.000 dei 1.072 occupanti), di ripetuti cori espressione di discriminazione razziale nei confronti dei calciatori del Lecce Banda ed Umtiti; considerato che i cori venivano percepiti da tutti e tre i collaboratori della Procura, opportunamente posizionati anche in parti dell’impianto distanti dal Settore sopradetto; considerato che in base alla suddetta relazione tali comportamenti sono attribuibili alla tifoseria della società Lazio che nelle gare casalinghe occupa il settore denominato ‘Curva Nord’ dello Stadio Olimpico di Roma; ritenuto che, in ragione della gravità, della dimensione e della percezione reale del fenomeno, tale anche da costringere il direttore di gara ad interrompere il gioco per permettere l’effettuazione, da parte dello speaker, del messaggio previsto in caso di cori di discriminazione razziale, i predetti comportamenti assumono rilevanza disciplinare a norma dell’art. 28, n. 4, CGS”, per questi motivi si “delibera di sanzionare la Società Lazio con l’obbligo di disputare una gara con il settore indicato dai collaboratori della Procura federale nella propria relazione, sulla base delle informazioni acquisite dal dirigente responsabile dell’ordine pubblico, privo di spettatori
Interviene Infantino: “Basta, zittiamo i razzisti”
Sul tema si era espresso anche il presidente della FIFA, Gianni Infantino, con un post sui social: “Solidarietà a Umtiti e Banda: gridiamolo ad alta voce, no al razzismo! La stragrande maggioranza dei tifosi, che sono brave persone, si alzino per zittire tutti i razzisti una volta per tutte“.