I genitori di Giuliano De Seta, lo stagista morto a seguito di un incidente in fabbrica a Noventa di Piave, vicino Venezia, non riceveranno alcun risarcimento da parte dell’Inail. Lo ha rivelato la stessa famiglia del ragazzo, 18 anni, che a settembre 2022 era stato travolto in pieno da una pesante lastra di metallo scivolata da un macchinario: per lui non c’è stato nulla da fare.
Nonostante il giovane si trovasse da solo nei pressi del macchinario, non era un operaio della ditta: era lì presente per svolgere l’alternanza scuola-lavoro. Secondo l’Inail, tuttavia, non ci sarebbero gli estremi per un indennizzo: la legge prevede infatti un risarcimento solo nel caso in cui lo stagista sia anche “capofamiglia“, oppure nel momento in cui la vittima sia un lavoratore dipendente.
La vicenda della morte del 18enne, proveniente dal piccolo comune di Ceggia, vicino Venezia, vede indagate quattro persone, a processo il prossimo 10 marzo. Si tratta del titolare e del responsabile sicurezza della fabbrica, del tutor e della preside dell’Itis Leonardo Da Vinci di Portogruaro, dove il ragazzo studiava. Per loro l’accusa è di omicidio colposo.
Ai giudici il compito di stabilire la dinamica dell’incidente e di accertare le responsabilità di chi avrebbe dovuto sorvegliare lo studente, impedendo che la tragedia si consumasse. Da chiarire anche se lo stagista stesse svolgendo mansioni consone al suo ruolo.
Stagista morto in fabbrica, in Italia quasi 1500 decessi sul lavoro nel 2022
Purtroppo, quello dello stagista morto in fabbrica a Venezia non è un caso isolato nel nostro Paese. Secondo i dati Inail per il 2022, elaborati dal Centro Studi della Cub e dall’Osservatorio nazionale morti sul lavoro, i morti sul lavoro nell’anno appena trascorso sono stati almeno 1.484: una media di 4 decessi al giorno. Di questi, 665 sono morti sul posto di lavoro, mentre 819 durante il viaggio di andata o ritorno dal luogo di impiego.
Tra le categorie, la maglia nera va all’agricoltura, l’autotrasporto e l’edilizia, che insieme superano la metà degli infortuni mortali. Quasi il 6,6% dei deceduti erano stranieri, molti dei quali impiegati in maniera irregolare.
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