Avvelenamento da cadmio. Per iniziare a parlarne, vediamo innanzitutto cos’è il cadmio. Il cadmio nient’altro è che un metallo utilizzato in batterie, celle solari, leghe, pigmenti e altro ancora. L’avvelenamento da cadmio avviene dopo aver ingerito o inalato cibo, acqua o aria contaminati.

Avvelenamento da Cadmio: Sintomi

Ma quali sono i sintomi da avvelenamento da cadmino? Intanto bisogna dire che essi variano a seconda se il metallo sia stato inalato o ingerito.

Nella prima situazione, cioè nel caso sia stato inalato una persona può manifestare i sintomi in un arco di tempo che va da quattro a dieci ore dopo l’esposizione iniziale e sono:

  1. Sintomi simil-influenzali
  2. Dolore al petto
  3. Respiro corto e tosse

Tali sintomi possono portare ad un edema polmonare (le sacche d’aria nei polmoni si riempiono di liquido) e coaguli di sangue.

Nella seconda situazione, cioè nel caso si ingeriscono gli alimenti o acqua contaminati da cadmio si possono manifestare:

  1. Nausea e vomito
  2. diarrea
  3. Dolori e crampi addominali
  4. Tenesmo: cioè quando si avverte una forte sensazione di dover defecare ma in realtà non è necessario.

Avvelenamento da cadmio: cause

Dopo i sintomi andiamo a rintracciare quali sono le cause che provocano questo tipo di avvelenamento. Esse vanno ricercate nell’esposizione al cadmio attraverso l’aria nel caso in cui si lavori in un’industria che utilizza specificamente il cadmio, infatti la contaminazione e di conseguenza l’avvelenamento può avvenire attraverso la polvere o dei fumi presenti nell’area di lavoro.

Ci sono molte probabilità che le persone che lavorano in queste industrie possono contaminare gli alimenti e le fonti d’acqua non lavandosi le mani o togliendosi i vestiti quando si spostano dalla zona di lavoro a quella di riposo o a casa.

Anche il fumo di sigaretta può esporre al cadmio a lungo termine, invece le persone che non lavorano in certi ambienti dove c’è il pericolo di contaminazione, hanno maggiori probabilità di essere avvelenate dal cadmio attraverso cibo o acqua contaminati. Ma come? La risposta va trovata nel fatto che le industrie minerarie e di fusione contaminano il suolo e l’acqua nelle vicinanze, permettendo quindi al metallo di entrare prepotentemente nella catena alimentare.

Se è il terreno che viene contaminato è chiaro che anche le piante che si nutrono dal terreno vengono contaminate. Ce ne sono alcune per esempio il tabacco che hanno la maggiore probabilità di assorbire il cadmio.

ECCO GLI ALTRI ALIMENTI CHE POSSONO CONTENERE ELEVATI LIVELLI DI CADMIO

Tra gli alimenti che possono contenere un alta concentrazione di cadmio ci sono: funghi, crostacei, carni organizzate, riso, cereali e patate.

Per quanto riguarda l’acqua alla quale abbiamo fatto riferimento già più volte nelle righe precedenti raramente contiene livelli tossici di cadmio, a meno che non vi sia una fonte diretta atta alla contaminazione. Queste fonti vanno ricercate nelle acque reflue industriali o lo scarico di rifiuti pericolosi.

ECCO LE FONTI DI CADMIO

Fertilizzanti fosfatici, fanghi di depurazione, batterie, placcatura, plastica, pigmenti e combustione di combustibili fossili.

Avvelenamento da cadmio: diagnosi

Come si diagnostica un avvelenamento da cadmio? Per diagnosticare l’avvelenamento da cadmio, il medico inizierà da una anamnesi generale, dunque chiederà: la storia clinica, i sintomi se si hanno fattori di rischio per la tossicità da cadmio, se si pensa di essere stati esposti al cadmio, la modalità di esposizione al cadmio e farà ulteriori test che possono includere esami del sangue e delle urine, nonché analisi delle unghie e dei capelli.

Avvelenamento da cadmio: trattamento

Non essendoci un antidoto vero e proprio per debellare l’avvelenamento da cadmio, l’episodio va sicuramente trattato gestendo i sintomi che si manifestano. Prendiamo ad esempio l’affanno respiratorio. Nel caso di un accertato avvelenamento acuto, il medico può:

  1. Somministrare liquidi per via endovenosa (IV) per reidratare il paziente.
  2. fornire ossigeno supplementare
  3. Somministrare un ventilatore per aiutare il paziente a respirare
  4. incoraggiare il vomito se si è ingerito cadmio
  5. Eseguire una lavanda gastrica (un tubo viene fatto passare lungo la gola fino allo stomaco, i liquidi vengono introdotti e poi rimossi).

Capita che l’esposizione avviene per un lungo periodo di tempo, dunque per un caso di esposizione cronica si devono adottare delle misure preventive quali:

  • Assicurarsi che l’ambiente di lavoro sia adeguatamente ventilato.
  • Indossare costantemente i dispositivi di protezione
  • Assicurarsi che l’area di lavoro sia priva di polvere
  • Togliersi gli indumenti e fare la doccia dopo essere usciti dall’area di lavoro.
  • Evitare di mangiare o bere nell’area di lavoro.
  • Lavarsi frequentemente e accuratamente le mani tra il lavoro e il mangiare o il bere.

Avvelenamento da cadmio: Prognosi

Può accadere che le persone possano guarire anche subito dall’avvelenamento da cadmio per ingestione senza vere effetti collaterali, ma nel caso ove un soggetto ingerisce una elevata quantità di cadmio può andare incontro a emorragie gastrointestinali, necrosi del fegato e dei reni nonché problemi cardiaci e acidosi metabolica.

Può risultare mortale per le persone che inalano alte concentrazioni di cadmio anche se per un breve periodo. Tutto questo però fortunatamente si verifica raramente .

In caso di esposizione al cadmio a lungo termine, le persone possono subire una serie di effetti negativi come danni agli organi e cancro.

Ecco altri potenziali rischi che un soggetto affetto può subire: malattie renali, malattie polmonari, problemi al sistema immunitario, problemi al sistema nervoso, ossa fragili, basso peso alla nascita e aumento del rischio di cancro ai polmoni.