Habermas Ratzinger. Nel 2004 l’allora cardinale Joseph Ratzinger e il filosofo Jürgen Habermas si incontrarono a Monaco presso la Katholische Akademieper rispondere alla domanda: “La democrazia liberale ha bisogno di premesse religiose?”. Ne nacque un dialogo nel quale il Cardinale e il Filosofo fecero l’uno all’altro concessioni sorprendenti.

Habermas Ratzinger, il dialogo e le reciproche aperture

L’eredità di Ratzinger è indubbiamente contraddittoria. Con il filosofo tedesco ha condiviso l’idea che dal dialogo tra la ragione pubblica e la fede entrambe le parti potessero trarre dei benefici.

Ratzinger, nemico acerrimo del relativismo, che avrebbe poi stigmatizzato nell’omelia per l’apertura del conclave che lo avrebbe eletto pontefice nell’aprile del 2005, si apriva qui, di fronte ad Habermas, ad una prospettiva interculturale, che riconosceva come sia il cristianesimo sia la razionalità occidentale non potessero pretendere di rappresentare una assoluta universalità, e come essi fossero il prodotto di un contesto storico determinato. Ragione per cui occorreva dialogare con altri contesti, musulmano, buddista, induista, tutti attraversati da tendenze devianti e radicali, ma anche da controtendenze aperte alla razionalità e alla tolleranza.

Habermas era, ed è, seriamente preoccupato per una modernizzazione non regolata, un po’ selvaggia, capace di togliere peso al legame democratico, alla solidarietà sociale, e riconosce nella religione quella “sensibilità per vite andate male, per le patologie sociali, per l’insuccesso di progetti di vita individuali”.

Chi è Habermas

Nato a Düsseldorf nel 1929, allacciandosi alle tesi della scuola di Francoforte e al pensiero di C. S. Peirce, Habermas ha dato risalto ai problemi della comunicazione e alla funzione dell’opinione pubblica nella società contemporanea, rivendicando il ruolo politico della razionalità come dialogo non soggetto a condizioni di dominio. Docente all’Institut für Sozialforschung di Francoforte dal 1956, all’univ. di Heidelberg dal 1961, a quella di Francoforte dal 1964; dal 1971 direttore del Max Planck Institut di Starnberg (Monaco), ha insegnato dal 1983 all’università di Francoforte, dove è professore emerito.