Se il prezzo di benzina e dei carburanti dovesse crescere sopra i 2 euro “sarebbe solo pura speculazione“: così ha parlato Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica nell’attuale governo Meloni, a proposito del caro carburanti scattato a inizio 2023.

Nell’intervista concessa a La Stampa, il titolare dell’ex MiTe prova poi a calmare gli animi di chi non ha gradito l’abrogazione dello sconto sulle accise, già calato durante il mese di dicembre. “La scelta“, spiega Pichetto, “è ricaduta sul caro bollette, che abbiamo considerato una priorità, stanziando oltre 21 miliardi di euro nella Manovra“.

In ogni caso, alla cittadinanza è stato promesso un intervento nel caso in cui “il prezzo dei carburanti dovesse tornare a crescere in modo stabile e significativo“.

Caro carburanti, Pichetto chiede tutele per l’industria automotive

Caro carburanti, il ministro Pichetto allarga poi il discorso a più ampio respiro parlando di bolletta del gas: stando alle nuove tariffe Arera, gennaio potrebbe segnare un decremento dopo sei mesi di rincari (lo prevede anche Nomisma Energia), anche grazie al calo costante alla Borsa di Amsterdam.

Ciò che il titolare del Ministero vuole far passare a livello concettuale è che “la volontà politica del governo è di aiutare famiglie e imprese nel lungo periodo“. Tuttavia, a causa delle dinamiche volatili dei prezzi, “si deve agire su archi temporali ridotti monitorando l’evoluzione della situazione giorno per giorno“.

In un altro intervento radiofonico, inoltre, focus anche sull’elettrificazione del comparto auto. A dispetto di una transizione energetica inevitabile, Pichetto Fratin auspica “che ci sia una maggiore flessibilità normativa nel breve periodo, al fine di accompagnare la transizione anche a livello produttivo“. Al momento, la filiera conta circa un milione di persone coinvolte nel ramo dell’industria automobilistica, con investimenti mirati nel ramo delle energie pulite.

A dimostrazione di un conservatorismo diffuso, il 2022 è stato un anno disastroso per le auto elettriche in Italia: appena 49.536 vetture immatricolate, con un calo del 27% rispetto al 2021. Un trend in decisa opposizione al resto d’Europa, che vede il market share scendere al 3,7% (-0,9% su base annuale) nonostante un’offerta sempre più ricca (ma di auto poco accessibili economicamente).