Bisogna rifare la domanda per l’assegno unico? Alla domanda ha risposto in maniera precisa l’Inps attraverso il suo sito web, spiegando che fra due mesi non sarà più necessario presentare nuovamente la richiesta per l’assegno unico universale.
Bisogna rifare la domanda per l’assegno unico?
Dal 1° marzo 2023 coloro che nel corso del periodo gennaio 2022 – febbraio 2023 abbiano presentato una domanda di Assegno unico e universale (AUU) per i figli a carico , accolta e in corso di validità, beneficeranno dell’erogazione d’ufficio della prestazione da parte dell’INPS, senza dover presentare una nuova domanda. Resta obbligatorio, invece, il rinnovo dell’ ISEE per poter usufruire dell’importo completo.
Se rispetto allo scorso anno si sono verificate delle variazioni (es. nascita di figli, variazione o inserimento della condizione di disabilità del figlio ecc.), i richiedenti dovranno modificare l’istanza già inviata, adeguandola alle nuove circostanze.
Per riassumere:
- dal 1° marzo 2023 l’Inps verserà il sussidio ripetendo le stesse modalità e gli importi di quest’anno, laddove non siano segnalate variazioni da parte del nucleo familiare beneficiario;
- l’istituto così accrediterà la somma in via automatica sullo stesso IBAN già indicato dall’avente diritto;
- ma gli importi potranno eventualmente cambiare in un momento successivo, solo se gli utenti interessati segnaleranno cambiamenti a livello di Isee (reddito o patrimonio del nucleo) o del numero dei figli a carico.
- in ogni caso la nuova DSU dovrà essere presentata entro il 30 giugno 2023 per non subire una decurtazione degli importi.
Cos’è l’assegno unico
L’Assegno unico e universale è un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. L’importo spettante varia in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base di ISEE valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli.
L’Assegno è definito unico, poiché è finalizzato alla semplificazione e al contestuale potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità, e universale in quanto viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di euro 40mila.
A chi è rivolto
L’Assegno unico e universale spetta ai nuclei familiari in cui ricorrono le seguenti condizioni:
- per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza;
- per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni che:
- frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
- svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
- sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolga il servizio civile universale;
- per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.