Georg Gaenswein. L’arcivescovo Georg Gaenswein, prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare prima del cardinale Joseph Ratzinger e poi di Papa Benedetto XVI, racconta ai media vaticani gli ultimi momenti dell’esistenza terrena del Pontefice emerito, rivelando anche un particolare riguardo una decisione assunta da Papa Francesco.
Georg Gaenswein e la rivelazione su Ratzinger
ll Motu Proprio “Traditionis custodes” pubblicato da Papa Francesco nel 2021, e con il quale di fatto Bergoglio opera una stretta sulla Messa in latino, ha rattristato il Papa emerito. E’ stato proprio Georg Gaenswein a rivelarlo in un’intervista a Die Tagespost. “Quello è stato un punto di svolta. Credo che Papa Benedetto abbia letto questo Motu Proprio con il dolore nel cuore”, ha detto l’arcivescovo, riferendosi alla revisione del 2007 del motu proprio di Benedetto “Summorum pontificum” da parte del suo successore in carica.
Gaenswein ha spiegato:
“L’intenzione di papa Benedetto era stato quello di aiutare quelli che semplicemente avevano trovato una casa nella vecchia messa a trovare una pace interiore, trovare una pace liturgica e anche per sottrarli a Lefebvre. Se pensate per quanti secoli la vecchia messa è stata fonte di vita spirituale e nutrimento per molti santi è difficile immaginare che non abbia più nulla da offrire. E’ impossibile immaginare che non abbia più nulla da offrire. E non dimentichiamo tutti quei giovani che sono nati dopo il Concilio vaticano II e non sanno nulla dei drammi che hanno circondato il Concilio Vaticano II”.
Chi è Georg Gaenswein
Nato il 30 luglio 1956 a Riedern am Wald, Ühlingen-Birkendorf, in Germania, Georg Gänswein è un arcivescovo cattolico tedesco, dal 7 dicembre 2012 prefetto della Casa Pontificia.
Primo dei cinque figli (due fratelli e due sorelle più piccoli) di Albert e Gertrud Gänswein. Il padre è un fabbro proveniente da una famiglia che svolge il suddetto mestiere da ben sette generazioni, mentre la madre è casalinga.
Ha studiato filosofia e teologia presso l’Università di Friburgo prima di essere ordinato sacerdote nel 1984. Negli anni Novanta, ha ricoperto vari incarichi importanti nella Chiesa cattolica, tra cui Presidente dell’Istituto Teologico di Freising e membro del Pontificio Consiglio per la Cultura. Dal 2003 al 2005 ha servito come Segretario Personale di Papa Benedetto XVI ed è stato uno dei più stretti collaboratori del Papa. Padre Gänswein è anche un teologo pubblicamente riconosciuto con numerose pubblicazioni su tematiche religiose.
Nell’aprile 2005, quando per la prima volta finì sotto i riflettori come segretario del nuovo Papa, don Gänswein fece subito colpo per il suo bell’aspetto. Lo ribattezzarono «il George Clooney del Vaticano»,
lo paragonarono al padre Ralph di Uccelli di rovo. Donatella Versace gli dedicò una collezione uomo, nacquero siti Web e fan club su Facebook.
Ha giocato a calcio e ha fatto il maestro di sci. Una passione, questa, che non ha abbandonato, neanche oggi che si trova in Vaticano. È capitato infatti più volte che il martedì, il giorno che solitamente il segretario del Papa si prende di libertà – dato che in tutti gli altri deve sempre essere a fianco del «principale» –, sia andato a sciare al Terminillo, accompagnato da alcuni amici di lunga data.