McCarthy speaker fumata nera per la sesta volta. Rischia di diventare qualcosa di imbarazzante per lui, ma soprattutto per i repubblicani. Dopo la sesta votazione, la Camera dei Rappresentanti Usa non ha ancora eletto il suo speaker: il candidato ufficiale dei Repubblicani, Kevin McCarthy, si è fermato ancora una volta a 201 preferenze mentre 20 sono andate al suo rivale di partito Byron Donalds.

Il leader Dem, Hakim Jeffries, ha ottenuto 212 voti. Nel quinto ‘giro’ McCarthy si era fermato sempre a 201 preferenze, il Democratico Hukeeim Jeffries ne aveva raccolte 212, mentre l’altro candidato repubblicano, Byron Donalds, aveva ottenuto 20 voti. Una Repubblicana, Victoria Spartz, si è astenuta.

McCarthy speaker fumata nera. Lo stallo

I Repubblicani sono in una controversa situazione di stallo, in quella che sembra essere una dura opposizione a McCarthy da parte di un gruppo di 20 conservatori che hanno dato la loro preferenza al deputato Byron Donalds nelle ultime due votazioni di oggi. Gli alleati di McCarthy, scrive la Cnn, sostengono che non si ritirerà.

Joe Biden, già nel pomeriggio aveva definito “imbarazzante” il caos tra i repubblicani per il voto per lo speaker della Camera auspicando un “accordo”.  “Il resto del mondo ci guarda”, le parole del presidente degli Stati Uniti.

La reazione dei media: “Situazione surreale”

I media americani parlano di “situazione surreale” e di “entità inutile”: in caso di emergenza, non c’è la Camera pronta a legiferare. A queste perplessità si aggiungono dubbi interpretativi: in assenza del giuramento degli eletti del 118° Congresso, quelli uscenti del 117° sono formalmente ancora in carica?

A chiederlo su Twitter è Billy Long, Repubblicano del Missouri, che ha lasciato il Congresso ieri mattina. “Io sono ancora un rappresentante, fino a che Eric Burlison non ha giurato, o no? Chi si occupa di portare avanti la baracca? Benvenuti nella terra delle cose bizzarre“, ha twittato e dietro tantissimi commenti ironici.

In realtà, Long non è più tecnicamente un rappresentante del Congresso, seppure quello che ha preso il suo posto, Burlison, non ha ancora giurato.

I Democratici accusano gli avversari di aver provocato una “disfunzione istituzionale“, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha parlato di “situazione imbarazzante“.

L’appello all’unità che era stato lanciato in mattinata da Donald Trump non ha spostato gli equilibri: 20 erano i voti repubblicani contrari a McCarthy nella terza elezione di ieri e 20 sono rimasti nella quarta, quinta e sesta votazione, quelle seguite all’appello dell’ex presidente Usa. La situazione di stallo è destinata a protrarsi almeno fino alle 20 ora di Washington (le 2 in It