Organismi che si nutrono di virus. E’ la prima volta che accade, che un gruppo di scienziati durante uno studio scopre che i virus non sono solo una fonte di infezione ma anche una fonte di nutrimento.

Vi sono infatti dei microorganismi che si nutrono di virus, in relazione a questa scoperta per la prima volta è stato dimostrato che un organismo può sopravvivere nutrendosi solo di essi.

Organismi che si nutrono di virus: quali sono?

Quali sono i microorganismi che si nutrono di virus? Si tratta appunto di microorganismi ciliati e planctonici del genere Halteria. Essi vivono nelle acqua dolci, quindi nei laghi e nei stagni.

Il termine per definire questi organismi che si nutrono dei virus è “virovori” ed è la primissima volta che una ricerca abbia contezza che ci siano degli esseri viventi con una simile alimentazione.

La cosa affascinante è che i virus per questi microorganismi rappresentano l’unica fonte di sostentamento sia per l’aumento delle proprie dimensioni che per la crescita dell’intera colonia.

Organismi che si nutrono di virus: lo studio effettuato

A condurre la ricerca è stata una squadra di scienziati americana appartenente alla Scuola di Scienze Biologiche dell’Università del Nebraska di Lincon, coaudiuvata dai colleghi del Dipartimento di Patologia Vegetale e del Centro di Virologia del Nebraska.

Sono tre anni che gli scienziati capeggiati dal professor Jhon P. DeLong studiano i virus e cercano di capire se essi siano o no anche una fonte di nutrimento.

Lo studio effettuato ha avuto luogo quando ultimamente hanno prelevato acqua da uno stagno aggiungendoci dei virus di grandi dimensioni (note per infettare le microalghe verdi fino a farle esplodere e rilasciare carbonio e altri nutrienti nell’ambiente ).

Nell’acqua erano presenti due tipi di microorganismi, il Paramecio e il ciliato Halteria e durante il test gli scienziati hanno osservato il loro comportamento di fronte ai virus.

Il risultato? Il Paramecio mangiava le particelle virali ogni tanto a modo di spuntino, Halteria le divorava per nutrirsene. Secondo queste modalità di nutrimento i ricercatori hanno osservato che Halteria è cresciuta di 15 volte mentre la popolazione dei clorovirus si è ridotta di 100 volte.

I ricercatori hanno calcolato che l’Halteria ha convertito circa il 17 percento della massa di clorovirus divorati in massa propria, un rapporto di trasformazione già osservato in altre catene alimentari del microcosmo, ad esempio tra parameci e batteri e piccoli crostacei e alghe.

Gli scienziati hanno monitorato le fluttuazioni anche osservando il contenuto dell’apparato digerente dei microorganismi Halteria, dove erano presenti i virus “divorati” e contrassegnati con un colorante fluorescente. Le dimensioni dei parameci e della loro popolazione non venivano invece influenzate dai clorovirus.

Organismi che si nutrono di virus: le indagini anche “fuori dal laboratorio” per aver conferme

Sebbene serviranno ulteriori indagini per confermare questi risultati in natura, come evidenziano i ricercatori, gli effetti a catena del consumo diffuso di Chlorovirus potrebbero avere un impatto notevole sul ciclo del carbonio.

Basti pensare a quanti virus e ciliati vivono nell’acqua del nostro pianeta. Secondo il professor DeLong, in uno stagno i ciliati sarebbero in grado di divorare 10 trilioni di virus in un singolo giorno.

I test sono stati condotti in un laboratorio, ma senza ombra di dubbio tutto quello che è stato osservato sulla catena alimentare in questione nell’ambito della “prova”, (gli scienziati ne sono sicuri) si ripropone anche in natura, tant’è che per confermarlo si recheranno durante la stagione primaverile in alcuni stagni per condurre le dovute indagini.

Per ora sono fermi in quanto i bacini in Nebraska sono ghiacciati, condizione che ostacolerebbe e non di poco il proseguo degli studi.