Torna a parlare di bolletta del gas Davide Tabarelli, presidente di Nomisma energia, principale società di consulenza energetica. Secondo le sue previsioni, “il rincaro annuo dovrebbe scendere fino al 6% se saranno confermati i passi avanti sul dossier Ucraina e le temperature rimarranno stabili nelle prossime settimane“.

Tradotto, significa un calo del 30% delle tariffe entro la fine di gennaio. Il gas sarebbe l’ultima materia prima a calare di prezzo dopo la luce e il petrolio. Intanto alla borsa di Amsterdam l’indice Ttf subisce un altro tonfo, scendendo a 64 euro/MWh, in calo dell’11,5%.

Bolletta del gas, il prezzo ad Amsterdam continua a crollare

Da capire come mai prevalga un tale ottimismo nelle parole di Tabarelli, alla luce degli ultimi dati Arera diffusi ieri. Nel suo intervento all’Ansa, il presidente di Nomisma parla di “mercato volatile” per indicare le fluttuazioni di prezzo che hanno colpito la bolletta del gas, facendole schizzare verso l’alto.

Di conseguenza, basta un balzo in avanti in un solo giorno per annullare magari la decrescita lunga settimane. La guerra in Ucraina ci ha insegnato come i mercati interpretino in maniera nervosa e frenetica ogni novità, per esempio relativa a Nord Stream: ogni qual volta Gazprom annunciava interruzioni o guasti, ecco che il prezzo si alzava vertiginosamente.

Scenario oggi più lontano, con l’Ue che ha fatto scelte diverse ma rimane comunque dipendente dal gas russo. A dare una mano sono stati gli stoccaggi e le temperature miti, tuttavia se le cose dovessero cambiare (e questo è il monito di Tabarelli) le ripercussioni sulle cifre sarebbero salate e immediate.

In sintesi, ogni giorno superato è come una piccola vittoria sebbene la stagione invernale sia iniziata da poco. Tabarelli ne fa poi una questione internazionale, sottolineando come diversi Paesi europei stiano ricevendo garanzie aggiuntive dai nuovi contratti stipulati negli ultimi mesi: è il caso della Germania e della partnership con gli Stati Uniti. Nonostante ciò i prezzi rimangono comunque poco competitivi per l’Ue, ecco perché secondo il suo parere è il momento giusto per investire nelle energie rinnovabili.

Ma serve al contempo uno sguardo sul domani, sul prossimo inverno. Perché il gas dalla Russia non arriverà più e ciascun Paese ha bisogno di garantirsi la sopravvivenza energetica. In quest’ottica, il leader di Nomisma pone l’accento sui rigassificatori, “su cui non serve lo scontro con Piombino, in alternativa si discuta la possibilità di creare altri due poli a Ravenna“.

Tabarelli sullo sconto sulle accise sui carburanti

Nel corso della sua intervista, Tabarelli ha avuto anche modo di commentare le ultime voci riguardanti lo sconto sulle accise sui carburanti, tema caldo soprattutto se considerato il suo legame con il caro bollette. Su questo tema, il leader di Nomisma è stato chiaro dichiarando che tale intervento spettava al governo Draghi:

Questa eliminazione dello sconto sulle accise sui carburanti è qualcosa che già doveva fare il precedente governo Draghi. Lo sconto era stato introdotto quando il prezzo della benzina era molto alto perché c’era il petrolio molto alto a marzo subito dopo l’inizio della guerra. Poi i prezzi sono crollati ed era inutile continuare. Era quasi un incentivo a consumare di più in un momento di crisi a cui stiamo dando alle famiglie e alle imprese degli altri soldi.