Governo, è scontro sull’autonomia e sulle accise si compatta l’opposizione. Dal Partito democratico ad Azione-Italia Viva passando per M5s e Alleanza Verdi e Sinistra è un coro unanime contro quella che viene definita una “maxi stangata” del governo.

Tornano le accise, opposizioni all’attacco

Ecco la coerenza tanto sbandierata da chi oggi guida il Governo” scrive sui social Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico. Le fa eco Raffaella Paita, presidente dei senatori di Azione-Italia Viva, ricordando che in campagna elettorale Giorgia Meloni prometteva l’esatto opposto.

Ma la maggioranza si difende. “Senza l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse si sarebbero fatti maggiori investimenti nell’economia e si sarebbe scongiurato l’aumento delle accise sulla benzina”, spiega il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Autonomia, Calderoli difende la riforma: “Non spacca il Paese”

Oltre alle accise, un nuovo fronte di scontro tra Governo e Centrosinistra si aperto – anzi non si era mai chiuso – sulla riforma del Governo Meloni a firma Roberto Calderoli sull’autonomia differenziata. Nessuno vuole spaccare in due il Paese, chiarisce il Ministro per gli Affari Regionali replicando alle critiche rilanciate nei giorni scorsi in particolare sui quotidiani “Il Messaggero” e “Il Mattino”.

Ma nonostante le critiche la Lega accelera, e secondo il viceministro Salvini i maggiori vantaggi della riforma li percepiranno proprio le regioni del Mezzogiorno.

È un’autonomia migliorativa, che dà la possibilità a chi vuole gestire sul territorio un certo servizio di spendere di meno e rendendolo migliore. Il 2023 sarà l’anno per ascoltare, stabilire i livelli essenziali delle prestazioni, perché nessuno venga lasciato indietro. Penso che i vantaggi migliori saranno per i cittadini del Centro e del Sud, perché gli amministratori non avranno più alibi se non saranno in grado di fornire alcuni servizi”.

Berlusconi lancia partito unico, alleati freddi

Un leggero imbarazzo sembra registrarsi però sul fronte interno alla coalizione. Il ‘nuovo’ partito unico del centrodestra proposto da Berlusconi non sembra aver generare entusiasmo tra gli alleati anzi sul tema sarebbe addirittura intervenuta la stessa premier gelando il Cavaliere e la sua proposta.

In Italia – riferiscono fonti a lei vicine – “c’è già un grande partito conservatore, un partito che tutti i sondaggi danno stabilmente sopra il 30 per cento e che alle Europee può ambire ad arrivare al 35-36%. Si chiama Fratelli d’Italia“.