L’aumento dei pedaggi autostradali scattati dal primo gennaio 2023 porterà, un aumento mensile pari a 240 euro per i camionisti che macinano chilometri sulle tratte italiane.

Pedaggi autostradali, il 2023 porta aumenti per i camionisti

Ha scatenato le polemiche di diversi settori dell’economia l’aumento dei pedaggi autostradali scattati dal primo gennaio 2023 lungo le tratte italiane. Lamenta l’ennesimo schiaffo, la categoria dei camionisti, già alle prese con il rincaro dei prezzi di carburante, pneumatici e assicurazioni, dopo il rincaro annunciato dal MIT del 2% sulle arterie di competenza di Autostrade per l’Italia.

È una vergogna, chiediamo al ministro dei Trasporti Matteo Salvini e al viceministro, il genovese Edoardo Rixi, di cancellare immediatamente questo rincaro“, afferma Massimo Giacchetta, presidente di Cna Liguria (confederazione nazionale dell’Artigianato e piccola e media Impresa).

L’accusa mossa alla politica è di essersi appiattiva, non adesso ma da anni, su interessi particolari: quelli dei concessionari. Che però, sul fronte delle manutenzioni della rete autostradale, non avrebbero garantito un miglioramento del servizio.  

Le imprese dell’autotrasporto, sotto la spinta ecologica, in questi ultimi anni hanno investito nel rinnovo dei mezzi e nell’applicazione delle nuove normative per contribuire ad una maggiore tutela ambientale. Oggi però – avverte Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – “si sta verificando quasi un paradosso: se da un lato si chiede all’autotrasporto di usufruire delle tratte autostradali e dei trafori internazionali per rendere più agevoli le percorrenze nell’ottica della sostenibilità, dall’altro, con questi costi eccessivi, se ne si disincentiva l’utilizzo, spingendo le imprese a preferire i percorsi alternativi, più lunghi, impervi e soprattutto più inquinanti”.

I camionisti inoltre chiedono di mettere in discussione il modello di business che vede lo Stato rimborsare non gli autotrasportatori, bensì – dice Cinzia Franchini, la presidente di Ruote Libere, l’associazione autonoma che raggruppa piccoli imprenditori del trasporto merci in conto terzi – “tutte le sovrastrutture create ad arte per riassorbire una parte importante di quegli stessi incentivi”.