La Cina è sotto l’occhio dell’attenzione mondiale alla luce dell’ernome rirpesa del contagio da Covid innescata, probabilmente, dalla repentina eliminazione delle misure restrittive. La politica Covid Zero, che ha previsto lockdown incessanti e lunghi, ha tenuto il paese lotano dal contagio e quindi dalla possibilità di sviluppare anticorpi. Altri dubbi riguardano la tenuta dei vaccini cinesi: Pechino, nonostante i tentativi, continua a rifiutare la fornitura di vaccini provenienti dall’Europa o dall’America. La Cina, nel frattempo, si difende dalle accuse e sollecita gli Stati Uniti a non “politicizzare” la pandemia di Covid-19 ribadendo di essere pronta a condividere i propri dati sull’epidemia con la comunità internazionale. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning – riporta l’AGI – fa sapere che il paese “Ha sempre condiviso informazioni e dati con la comunità internazionale in modo responsabile”. L’auspicio è che tutti: “Si concentrino sulla lotta contro l’epidemia stessa, evitino qualsiasi parola o azione che politicizzi l’epidemia e lavorino per sconfiggerla il prima possibile”.
Ma i dubbi continuano ad esserci e non vengono nemmeno nascosti ma rivelati, direttamente, all’entourage di Pechino. Ieri il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Ned Price, aveva criticato la “mancanza di dati trasparenti” da parte della Cina, soprattutto sul sequenziamento del genoma, e gli Stati Uniti hanno deciso di prendere misure per “rallentare la diffusione del Covid-19” e rispondere a potenziali nuove varianti.
Sempre ieri, a poche ore dall’incontro con le controparti cinesi, la virologa olandese Marion Koopmans – che ha fatto parte dell’equipe di esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in visita di ispezione a Wuhan nel 2021 per indagare sull’origine del coronavirus – ha chiesto alla Cina “dati più realistici” di quanto sta succedendo nel Paese, affermando che alcune informazioni, come i dati dei ricoveri, “non sono molto credibili”.
Covid: l’Oms pungola la Cina
Nel dibattito Covid Cina è intervenuta a gamba tesa l’Oms (Organizzazione Mondiale Sanità). Attraverso il responsabile Michael Ryan dichiara:
Riteniamo che i numeri attuali (relativi al Covid, ndr) divulgati dalla Cina sottorappresentino il vero impatto della malattia in termini di ricoveri ospedalieri, ricoveri in terapia intensiva e soprattutto in termini di decessi. Continuiamo a chiedere alla Cina dati più rapidi, regolari e affidabili su ricoveri e decessi, nonché un sequenziamento più completo e in tempo reale del virus.
A leggere i dati forniti dalla Cina, dunque, i torni non sembrano tornare. Lo ha ribadito anche il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. Le sue parole:
Questi dati sono utili all’Oms e al mondo e incoraggiamo tutti i Paesi a condividerli. I dati rimangono essenziali affinché l’Oms effettui valutazioni del rischio regolari, tempestive e affidabili della situazione attuale e adatti di conseguenza i suoi consigli e le sue direttive.