Imprenditore ucciso in Brasile. Fabio Campagnola di 50 anni è stato ucciso a colpi di pistola davanti alla sua gelateria. Il delitto sarebbe stato commesso da un militare in pensione dopo una lite. L’uomo avrebbe estratto la pistola a avrebbe fatto fuoco. Fabio è morto sul colpo e i soccorsi sono risultati vani. Alla lite avrebbe preso parte anche la moglie del pensionato che è stata arrestata per aver incoraggiato il marito a commettere il delitto. La lite è originata dal fatto che i due volessero posizionare un carretto di dolci davanti al locale di Campagnola che non avrebbe dato alcuna autorizzazione.

Imprenditore ucciso in Brasile, la ricostruzione dell’omicidio

Fabio Campagnola è stato ucciso ieri con colpi di pistola a Marechal Deodoro, nello Stato brasiliano dell’Alagoas. Stando alla testimonianza della sorella della vittima, Fabio avrebbe avuto un acceso litigio con un uomo che voleva mettere un carrettino di dolci davanti alla sua gelateria. Fabio non ha accordato l’autorizzazione spiegando all’uomo in modo tranquillo che non poteva. Di qui la reazione del pensionato che ha estratto una pistola facendo fuoco contro l’imprenditore italiano: “Fabio e questo signore, questo assassino, avevano avuto un battibecco per un carrettino che quell’uomo voleva mettere davanti alla sua gelateria. Gli ha spiegato, tranquillamente, che non poteva. A quel punto si è alterato e gli ha sparato due volte: prima alla gamba e, una volta a terra, il colpo finale. I soccorritori hanno provato a rianimarlo, inutilmente”. Nelle scorse ore è stata arrestata la moglie dell’uomo, ritenuta sua complice nell’assassinio. La donna avrebbe incoraggiato il marito ad aprire il fuoco nei confronti di Campagnola nonostante la spiegazione pacifica dell’imprenditore. L’omicidio è stato ripreso dalle videocamere di sorveglianza e nelle immagini diffuse dai media locali si nota come gli altri avventori del bar fossero rimasti impassibili. Nel video si vede Campagnola con una maglietta rossa mentre il pensionato che ha esploso i colpi di arma da fuoco è vestito di bianco. Sulla vicenda sta indagando la Polizia di Marechal Deodoro. L’omicida è al momento ricercato. Al momento la salma della vittima è a disposizione delle autorità e nei prossimi giorni sarà messa a disposizione della famiglia per il rientro in Italia. Il fratello e la sorella sono in partenza in queste ore per il Sudamerica: “Quando arriveremo là, con mia cognata e l’altro figlio decideremo insieme cosa fare”.

Chi è la vittima

Fabio Campagnola era originario di Casale Monferrato. Ha due figli: uno di 33 anni che non vivrebbe in Brasile e uno di 7 anni avuto dalla relazione con una donna brasiliana. Fabio si era trasferito in Brasile nel 2013 e aveva deciso di investire in una gelateria Il Meneghino  a Praia do Francês. Era socio da tre anni dello snack bar Pippos snack and meals, a Ponta Verde. L’uomo era conosciuto a Monferrato per il suo passato da calciatore dilettante. A Casale aveva lavorato come operaio fino a quando aveva deciso di reinventarsi come imprenditore. La sorella ha raccontato che Fabio era andato in Brasile per una vacanza ma si era innamorato del posto. Aveva deciso così di aprire lì un’attività : “Ci era andato in vacanza una volta, poi era ritornato. A un certo punto, nonostante il lavoro in un negozio di abbigliamento per le organizzazioni di soccorso, ci ha confidato “Io sto bene là, vorrei aprire una gelateria, un bar, qualcosa”.

Il cordoglio del sindaco e degli amici

Il sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi si è stretto attorno al dolore della famiglia. La comunità è rimasta sgomenta da questo terribile omicidio. Un amico di lunga data di Fabio ha voluto ricordarlo in un post su Instagram: “È troppo il dolore che sto provando. Non ci sono parole, ma per te amico mio devo trovare la forza di farlo. Prima come avversari in campo, poi come compagni di squadra, poi come veri amici… quanti ricordi in campo e fuori, giornate intere passate insieme, serate indimenticabili, momenti importanti della nostra vita, indelebili nella mia mente. Anche qualche litigata ci siamo fatti, però poi il giorno dopo era tutto come prima. Anche in questi anni a km di distanza la tua videochiamata non mancava mai. Ti ho voluto bene come un fratello, nella vita dicono che i veri amici si contano sulla punta della dita di una mano. Tu eri e sarai per sempre parte di quella mano”.