A un mese e mezzo di distanza dalla scoperta del capannone abbandonato ora arriva la conferma: il cadavere ritrovato a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, è di Saman Abbas: la 18enne era scomparsa dalla sua abitazione, a poche centinaia di metri dal luogo del ritrovamento, nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 2021.

A dare la notizia è l’avvocato Barbara Iannucelli, rappresentante legale dell’associazione Penelopé (che si è costituita parte civile al processo, in agenda a inizio febbraio). Decisivo il confronto dell’arcata dentale rispetto alle foto e ai video di Saman viva. “L’osso ioide è fratturato nella parte sinistra e sono necessari accertamenti istologici per stabilire se pre o post portem“, afferma il legale, secondo cui si rafforza l’ipotesi di strangolamento.

Saman Abbas, appurata la verità si passa al lato giudiziario

In un’intervista concessa a Radio Cusano Tv, l’avvocato Barbara Iannucelli annunciava novità importanti circa il caso di Saman Abbas, la 18enne pachistana uccisa a Novellara un anno e mezzo fa. La prima fase di test, a cui lei stessa partecipò a Milano insieme a un team di esperti in materia di criminologia, si era concentrata sull’aspetto esteriore del cadavere. Il secondo round, eseguito nella giornata odierna, ha svelato alcune tracce sul collo, oltre all’ispezione degli abiti che indossava la vittima al momento della morte.

Una rivelazione fondamentale che precede un’altra data importante in un caso che ora, dopo aver accertato la verità, si sposta sul versante giudiziario. Il prossimo 10 gennaio, infatti, è prevista in Pakistan l’ennesima udienza per discutere in merito all’estradizione in Italia del padre della vittima, Shabbar, ossia uno dei cinque imputati nel processo per omicidio dell’adolescente. Lui stesso, durante la sua detenzione, si era più volte sgolato credendo convintamente che la figlia fosse ancora viva. Ancora in fuga la madre, di cui ormai si hanno poche speranze di cattura.