Commercio di grilli in polvere. L’Unione europea dà il via libera all’immissione in commercio di un nuovo alimento: i grilli in polvere. Anche detti Acheta domesticus, potranno essere immessi sul mercato comunitario sotto forma di polvere parzialmente sgrassata. Il nuovo regolamento pubblicato oggi prevede anche una rigida etichettatura, che servirà a stabilire provenienza e a prevenire potenziali allergie. Potranno essere impiegati nella preparazione di prodotti da forno come pane, panini multicereali, cracker, grissini, ma anche per barrette ai cereali, biscotti e salse.
Grilli in polvere: il terzo insetto ad essere immesso in commercio
I grilli in polvere non sono i primi insetti ad essere stati immessi sul mercato europeo, prima di loro erano già state approvate la locusta migratoria e le tarme della farina essiccate. L’Autorità europea per la Sicurezza Alimentare aveva infatti espresso parere positivo dopo aver analizzato il profilo tossicologico, il potenziale rischio di allergie, nonché il processo di allevamento e trasformazione. Tre insetti che potranno finire sulle tavole dei consumatori e potrebbero non essere gli ultimi: sono infatti dieci le specie allo studio al momento.
Mangiare gli insetti per far fronte alla crisi alimentare?
Già consumati in molte parti del mondo perché considerati gustosi e ricchi di proteine, gli insetti potrebbero costituire un’alternativa a basso impatto ambientale per tutta la popolazione globale. Secondo molti esperti si tratterebbe infatti di un allevamento che non richiede un grande dispendio di risorse naturali come quello della carne, ad esempio. A differenza dei bovini, gli insetti non producono poi gas serra né devono essere sottoposti a trattamento antibiotico. Stando ai dati della Fao, più di due miliardi di persone nel mondo già praticano l’entomofagia, alimentandosi anche con ragni e cavallette, formiche e bruchi, ma anche con larve e scarafaggi.
Proteste e dubbi da Filiera Italia
Tra i primi a commentare la notizia gli associati di Filiera Italia, che esprimono numerosi dubbi sul provvedimento. “Mangi pure gli insetti chi ha voglia di esotico, ma è un gioco in malafede promuoverli per una dieta sostenibile in alternativa alla nostra”, commenta il consigliere delegato Luigi Scordamaglia. “L’agroalimentare italiano”, sottolineano dall’associazione, “ha il più alto valore aggiunto in Europa, pari a 65 miliardi di euro, espressione della qualità prodotta e ha un’emissione di CO2 correlata pari ad 1/3 delle emissioni francesi e a metà di quelle tedesche”.