Tumore al pancreas vaccino di seconda generazione potrebbe essere somministrato virtualmente a tutti i soggetti con un tumore pancreatico. L’Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco, ha dato l’autorizzazione per il primo studio clinico. Quindi, è previsto un finanziamento del bando Proof of concept (PoC), che ha l’obiettiva di supportare la realizzazione di un brevetto depositato dal titolo: “Un vaccino a DNA di seconda generazione codificante per le sequenze immunodominanti di alfa-enolasi per la cura del tumore del pancreas”. Il ministero della Salute ne ha approvato l’ammissione.

Il tumore al pancreas si manifesta quando improvvisamente e senza controllo si moltiplica il numero di cellule che si trovano all’interno dell’organo. Sempre più persone scoprono di avere il male e solo nel 2020 sono state stimate, in Italia, oltre 14mila nuove diagnosi.

Tumore al pancreas vaccino, il brevetto

Sono anni che il Laboratorio di Immunologia dei Tumori del Centro di Ricerca in Medicina Sperimentale delle Molinette, guidato dal professionista Francesco Novelli, professore ordinario di Immunologia e direttore del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino, lavora al progetto. Il brevetto è stato sviluppato insieme alla Fondazione Ricerca Molinette Onlus e sarà condotto in collaborazione con l’Unità del Policlinico P. Giaccone di Palermo, guidato da Serena Meraviglia, professore associato di Immunologia Università di Palermo. Sono previsti circa tre ricercatori under 40 che saranno assunti per il lavoro. Dopo aver accolto la richiesta, l’Aifa avrà bisogno di ricevere tutte le informazioni necessarie come gli studi preclinici completati, tossicità e bio- distribuzione. La domanda di brevetto italiano è stata depositata dal gruppo di lavoro a settembre 2021 a nome dell’Università di Torino e nel settembre 2022 è stata richiesta anche l’estensione europea del brevetto di ENO3PEP.

Il progetto

Il progetto nasce dallo studio della relazione tra il sistema immunitario e il tumore al pancreas che oggi risulta essere uno tra i più aggressivi e letali. Le ricerche effettuate nel corso degli anni, hanno portato ad identificare una proteina iper-espressa nel tumore pancreatico che prende il nome di alfa-enolasi. Essa sarebbe capace di scatenare nei soggetti interessati sia una risposta anticorpale sia l’attivazione di linfociti T anti-tumore. Ed è proprio tale proprietà immunostimolante che ha portato allo sviluppo di un vaccino a DNA, che codifica l’intera sequenza di alfa-enolasi e che si sarebbe rivelato incisivo tanto da ritardare la progressione del tumore in modelli animali ma non lo avrebbe abolito totalmente. Tale misura sarebbe collegata alla chemioterapia.

Così, affinché aumenti l’efficacia della terapia del vaccino, la squadra del laboratorio, che sta lavorando al progetto, avrebbe sviluppato un vaccino a DNA di seconda generazione. Dunque, sarebbero state selezionate solo determinate sequenze dell’intera alfa-enolasi che hanno la capacità di essere uno stimolo per una forte e sostenuta risposta anti-tumore. Attualmente, in modelli animali il vaccino ENO3PEP si sarebbe confermato più efficace e potente rispetto a quello di prima generazione tanto da fermare il tumore e scatenare una risposta immunitaria anti-tumore.

Il finanziamento

Oltre alla conferma da parte dell’Aifa, per trasformare il progetto in brevetto è necessario un finanziamento che il ministero della salute avrebbe approvato grazie all’ammissione del piano nel bando Proof of concept che supporta tali attività. Si tratta di un importo molto elevato e significativo, circa 950mila euro saranno dati per la creazione del nuovo vaccino 2.0 a DNA che lo scopo di bloccare la progressione del tumore al pancreas. Tale iniziativa farà sì che il Consorzio di Ricerca completi un percorso di studi traslazionale svolto presso le Molinette, con il supporto della Fondazione, e di ottenere l’autorizzazione ministeriale per lo studio clinico del vaccino, così da convincere molti investitori dell’industria farmaceutica e biotech.