Saranno 5 milioni e 164 mila gli italiani in viaggio per l’Epifania. A metterlo in luce, un’indagine condotta da Federalberghi, secondo cui nel 97,7% dei casi la destinazione scelta dai viaggiatori sarà l’Italia, mentre per il restante 2,3% verranno privilegiate mete estere. In generale, non ci si allontanerà molto da casa: la volontà sembra essere perlopiù quella di rilassarsi prima del rientro in ufficio. Ecco tutti i dati.

Tanti gli italiani in viaggio per l’Epifania: i dati di Federalberghi

Oltre 5 milioni di italiani si metteranno in viaggio per i giorni dell’Epifania, approfittando del ponte tra il 6 e l’8 gennaio. Di questi, solo il 2,3% si sposterà all’estero, mentre il 97,7% sceglierà l’Italia come destinazione delle proprie vacanze, privilegiando le mete non lontane da casa, in particolare la propria Regione di residenza (68,8%) o una vicina (29,1%). Tra i viaggiatori, 1 milione e 868 mila partirà solo per il weekend; 242 mila sono invece quelli in viaggio già da Capodanno e 3 milioni e 54 mila quelli partiti per una vacanza lunga, coprendo l’intero arco delle festività, da Natale alla Befana.

Per coloro che approfitteranno solo del ponte dell’Epifania, la durata media del soggiorno sarà di 3,3 notti, con una spesa pro-capite complessiva (ovvero compresa di trasporto, alloggio, cibo e divertimento) di 572 euro, di cui 567 per chi resta in Italia e circa 875 per chi invece sceglie una meta estera. Il giro di affari specifico nel weekend si attesterà a 1 miliardo e 68 milioni di euro. Sempre secondo Federalberghi, l’alloggio preferito dagli italiani sarà l’albergo nel 44,3% dei casi, seguito a distanza dalla soluzione delle case di amici e parenti, con il 29,5%. I motivi principali delle vacanze sono, invece: la ricerca di riposo e relax (58%), la voglia di passeggiare (33%) e di visitare monumenti (22,7%) e musei (18,2%), oppure quella di assistere a spettacoli musicali (14,8%).

Analizzando i dati emersi – ha fatto sapere Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi -, si ha la percezione che il turismo italiano stia cambiando. Oggi i nostri concittadini mostrano di avere delle priorità: viaggiare sì, ma in modo intelligente, rifuggendo da situazioni di stress eccessivi. Far bene la vacanza fa bene alla vacanza – ha aggiunto – nel tentativo di tornare ad essere spensierati. In questa ottica leggo la scelta di restare in luoghi di prossimità e di soggiornare in albergo. Nel complesso potremmo dire che si chiude in bellezza, se non ci fosse però quel 34% di persone che ridurrà la durata del viaggio a causa degli aumenti divenuti insostenibili. Sono questi i veri nemici del turismo e di tutta la sua filiera. Se c’è un’urgenza nel nostro comparto, e lo gridiamo a gran voce, è quella di porre un freno ai rincari”. 

Rincari 2023 toccano anche il settore turistico

Con l’aumento dei pedaggi e del prezzo del carburante, nel 2023 aumenteranno inevitabilmente anche le spese per i viaggi, sia in auto che con il trasporto pubblico e aereo. Si tratta di un tema avvolto, per il momento, da grande incertezza e che tuttavia preoccupa il comparto turistico, soprattutto dopo i lenti miglioramenti del 2022, che ha fatto segnare un aumento delle presenze nelle strutture ricettive del +38,2% rispetto al 2021, per un totale di quasi 400 milioni di presenze. Nell’anno appena passato, tanti anche gli stranieri che hanno scelto l’Italia come meta per le loro vacanze: secondo un report elaborato da Coldiretti sulla base di dati di Bankitalia, il numero dei viaggiatori dall’estero sarebbe addirittura raddoppiato rispetto all’anno precedente, anche se, per il momento, sono ancora lontani gli arrivi registrati in tempi di pre-pandemia.