A Bari sarà possibile prendere i mezzi pubblici quasi gratis nel 2023. Il capoluogo pugliese rende quasi gratuiti gli abbonamenti ai bus urbani: entro gennaio quelli annuali costeranno soltanto 20 euro. Per tutti i cittadini, senza limitazioni per reddito o fascia oraria. Ma anche per chi studia o lavora in città. È un unicum in Italia. “L’obiettivo è disincentivare l’uso dell’auto”, spiega il sindaco Antonio Decaro. Lo sconto sulle tariffe è reso possibile dai fondi di sostegno UE alla mobilità previsti nel programma operativo per le città metropolitane.” Il costo dell’abbonamento annuale passera da 250 euro a 20 euro”, comunica il primo cittadino barese e presidente Anci. “Siamo la prima città italiana ad adottare questa politica in favore della domanda di mobilità sostenibile, garantendo a tutti i cittadini l’accesso al trasporto pubblico locale. Una misura amica dell’ambiente e del portafoglio che rientra in un sistema più ampio che prevede numerosi investimenti sul trasporto pubblico: dall’acquisto dei nuovi autobus a una migliore offerta dei servizi di mobilità”, conclude. Nei prossimi giorni ci saranno i dettagli e tutte le informazioni utili sull’accesso alla misura. Si tratta di una drastica riduzione del costo dell’abbonamento annuale ai trasporti pubblici baresi, che passano, si è detto, dai 250 euro dell’anno scorso ai 20 del 2023. Una scelta nettamente in controtendenza rispetto ai rincari nei trasporti, che si annunciano piuttosto salati per l’anno appena iniziato.
A Bari i mezzi i pubblici saranno quasi gratis nel 2023 grazie ai fondi mobilità UE. A chi è rivolto, come fare domanda. Tutto quello che c’è da sapere.
Dopo gli annunci sugli aumenti del prezzo dei biglietti per i mezzi pubblici nelle varie città italiane, è inevitabile che il “caso Bari” faccia notizia. ll maxi-sconto, infatti, riguarda tutti, senza limitazioni per reddito o fascia oraria, anche per chi studia o lavora in città. Un’eccezione vera nel panorama italiano. In Italia nessuna grande città aveva mai sperimentato nulla del genere. Ma se ne parla da tempo: invogliare il maggior numero possibile di cittadini all’uso quotidiano e non sporadico dei mezzi pubblici, migliorando la qualità dell’aria e la vivibilità generale dei centri cittadini, non è una novità assoluta. All’estero è prassi consolidata. La Germania, ad esempio, qualche mese fa aveva introdotto un abbonamento da 9 euro al mese per il trasporto pubblico locale e regionale. Anche in Spagna e Lussemburgo vari sconti, fino alla quasi gratuità, per salire sui mezzi pubblici sono stati testati. Dopo Bari, altre città potrebbero tentare di fare lo stesso. I fondi sono infatti quelli Pon Metro (quindi europei e destinati solo alle città metropolitane). Per ora a provarci è il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, che gode generalmente di stima bipartisan e nel capoluogo pugliese ha introdotto varie novità negli ultimi anni per spingere la mobilità sostenibile. “Passando, per il 2023, da un abbonamento annuale dell’Amtab (l’azienda di trasporto pubblico barese) da 250 euro a uno di 20” spiega il primo cittadino, “vogliamo incentivare l’utilizzo dell’autobus e disincentivare quello dell’auto, decongestionando così il traffico. In questo modo, inoltre, andiamo incontro alle famiglie che devono affrontare il caro energetico e al contempo miglioriamo le condizioni ambientali”, ha detto. “Si utilizzano ancora troppo poco i mezzi pubblici e bisogna invertire la tendenza: continuiamo a inquinare, a congestionare le strade. Il traffico è uno dei temi più importanti per i sindaci”, conclude. Il calo dei passeggeri sui mezzi pubblici è stato favorito soprattutto dal Covid: lo scorso anno nel capoluogo pugliese, rispetto al 2019, quindi al pre-pandemia, l’Amtab ha registrato un crollo del 40 per cento.
Le reazioni alla proposta e gli esempi nelle altre città italiane
Dal sindaco di Milano Beppe Sala arriva un altolà, ma Decaro è convinto che il provvedimento possa fare scuola altrove. “Ci sono altre sperimentazioni che valgono soltanto su alcune linee e su determinate fasce orarie, mentre questo è il primo intervento complessivo sul sistema di trasporto pubblico urbano in una città italiana. E Bari può diventare un’apripista: possono iniziare le città metropolitane che ricevono fondi europei, come sta per fare Reggio Calabria che opterà per un sistema analogo al nostro”, ha detto. A Genova poi, per esempio, pertutto il 2023 gli impianti verticali (ascensori, funicolari e cremagliera) sono gratuiti tutti i giorni della settimana senza limiti di orario, mentre per la metropolitana si viaggia gratis nelle due fasce orarie fuori da quelle pendolari (tutti i giorni dalle 10 alle 16 e dalle 20 alle 22). A Roma invece sono state promosse diverse giornate gratuite per bus e metro, come accaduto a Natale, e che potrebbero essere replicate (anche se aleggia un aumento del costo del biglietto). Ma le iniziative in Italia sono ancora molto circoscritte e limitate.