Melanzana calorie e valori nutrizionali della pianta erbacea amica delle nostre ricette più gustose. Dalla parmigiana alle melanzane gratinate, insieme scopriamo tutte le proprietà e i benefici che può portare al nostro organismo.


Melanzana calorie e storia: le origini e l’evoluzione

La melanzana è un ortaggio asiatico: originaria dell’India o, forse, della Cina. Furono gli Arabi a diffonderla in tutto il Mediterraneo. Prima, iniziò ad esser coltivata nella penisola iberica (correva il VII secolo), poi si diffuse in Europa e in Occidente nel XV secolo.

Il suo nome deriva proprio dall’arabo: “badinjian” e, da quel momento, attraversa una storia complessa, ricca di contaminazioni e influenze che nascono da una falsa etimologia del nome, ricollegabile alla parola “mela”, ben più conosciuta al popolo.

Numerosi, poi, furono i pregiudizi sulla bontà di questo ortaggio, considerato causa di cattive malattie: l’agronomo Gabriel Alonso de Herrera, addirittura, nel 1513 arriva a dire che “gli Arabi la portarono in Europa per uccidere con essa i Cristiani. “
Altri, invece, ricollegavano a questa pianta un potente effetto afrodisiaco, riscontrabile anche nella commedia Clizia di Machiavelli.

Ma, in verità, dalla melanzana non derivano di certo effetti negativi, né presta particolare aiuto nella sfera più intima. La melanzana, piuttosto, vanta delle proprietà depurative, un alto contenuto di acqua e fibre e un basso indice glicemico, oltre ad avere dell’acido clorogenico e della nasunina, caratteristiche che permettono di combattere l’invecchiamento e le malattie cardio-vascolari.

Melanzana calorie e valori nutrizionali: buona per le diete dimagranti

Per chi oggi si ritrova a fare una dieta varia in cui alla cucina si aggiungono tra gli elementi sfiziosi delle ricette proprio le melanzane è molto semplice fare i conti con i valori nutrizionali dell’alimento e domandarsi: quante calorie hanno le melanzane cotte? Delle 41 KCal totali in 100 gr di Melanzane cotte, il 38 % contengono grassi, 16 % si tratta di glucidi zuccheri e 46 % sono proteine.
Contiene 0,281 mg di vitamina B5 (acido pantotenico) 0,084 mg di piridossina. 0,039 mg di vitamina B1 (tiamina) 0,037 mg di vitamina B2 (riboflavina).
Le poche calorie contenute nella melanzana la rendono un alimento ipocalorico, dunque indicato nelle diete finalizzate alla perdita di peso.
Il suo basso quantitativo di carboidrati, inoltre, insieme al contenuto alto di fibre, qualificano la melanzana come una delle verdure consigliate a chi soffre di diabete mellito di tipo 2.


Il parere degli esperti


A descrivere ulteriori benefici della melanzana è il Dottor Raffaele Cicorella: (Biologo nutrizionista
iscritto all’Ordine Nazionale dei Biologi e perfezionato in Biologia della Nutrizione Umana.)
Ne parla così, lo specialista:


“Per il 90% circa fatte di acqua, le melanzane contengono poche calorie e tante fibre e rappresentano, per la salute umana, una ricca fonte di nutrienti e di antiossidanti, tra cui minerali, vitamine, fenoli e carotenoidi.”

Aiutano a mantenere equilibrato il valore di colesterolo nel sangue, e le vitamine del gruppo B favoriscono un buon funzionamento del metabolismo. La buccia delle melanzane ha inoltre proprietà benefiche più specifiche: antitumorali, antiaging, antinfiammatorie.

Maria Rosaria Baldi, biologa nutrizionista, così parla, invece, delle melanzane, evidenziando il rischio di farle cuocere troppo:

“ L’unica accortezza da avere in questi casi è di evitare di farle cuocere troppo. Il rischio è di perdere con l’esposizione diretta al calore alcune delle sostanze benefiche, tra cui la vitamina C, che è termolabile, e di metterne nel piatto altre con parti bruciate, che oltre a essere potenzialmente nocive, favoriscono la produzione di radicali liberi. Se invece si consumano fritte, per renderle più leggere si può scegliere una panatura senza uovo. In questo modo assorbono meno olio”.

Altri consigli su come consumare le melanzane? Parla Maria Rosaria Baldi ancora:

“Meglio consumarle massimo una volta alla settimana. Quelle ripiene vanno considerate più un secondo e un primo insieme, che un contorno. La parmigiana invece abbinata a una fettina di pane integrale può essere considerata un piatto unico. Ma in entrambi i casi meglio concludere il pasto con un’insalata di verdure crude, che grazie alla ricchezza di fibre, rende più lenta l’assimilazione dei loro grassi.”