Il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è espresso a tutto tondo nella trasmissione Rai “Oggi è un altro giorno”: covid in Cina, situazione in Iran, guerra in Ucraina e inflazione i temi trattati durante la puntata.
Partendo proprio dallo scenario relativo al coronavirus in Oriente, l’ex coordinatore di Forza Italia ha di fatto risposto pan per focaccia alle obiezioni lanciate questa mattina dal governo del Pcc. In breve, ha definito “normalissime” le misure di contrasto e prevenzione adottate in Italia (ma anche in Spagna e in Francia) nei confronti di tutti i cittadini che arrivano dalla Cina, in quanto “il tampone è a tutela della salute”. Rivendicando inoltre il diritto di proteggere la popolazione italiana da eventuali contraccolpi legati alla pandemia.
Tajani, le sue parole su Iran, Ucraina e inflazione
Vediamo ora gli altri argomenti trattati dal ministro Antonio Tajani ospite del programma su Rai 1.
A pochi giorni dall’incontro con l’ambasciatore iraniano in Italia, il ministro conferma di aver richiesto l’interruzione delle esecuzioni e la necessità di trasformare la violenza in dialogo, definendo “inaccettabile” la situazione delle ultime settimane. Ma se sulla questione dei diritti non c’è alcun margine di trattativa, sul versante nucleare, l’Italia è pronta a sedersi al tavolo dei negoziati.
Da un conflitto civile a uno militare, ossia la guerra in Ucraina. Il tema è quello dell’invio di armi, su cui il Parlamento si è espresso positivamente per prorogare l’invio delle forniture militari a Kiev. Eppure, sull’ipotesi di continuare a sostenere il Paese colpito, il ministro frena e chiarisce che dovrà esserci un passaggio parlamentare nuovo. Anche perché la via della pace deve avere la priorità, purché sia “giusta” e rispetti le volontà dell’Ucraina. Più attivo l’asse della cooperazione internazionale, con un accordo congiunto insieme alla Francia per la fornitura di sistemi di difesa aerea in fase di lavorazione. Italia che vuole inoltre essere in prima linea nel processo di ricostruzione del Paese.
Postilla finale sulla parte economica, dove il titolare della Farnesina assorbe e fa sue le dichiarazioni di Antonio Patuelli, leader dell’Abi (la più importante associazione bancaria nazionale). Quest’ultimo aveva dichiarato che “non si combatte l’inflazione aumentando il costo del denaro se è causata soprattutto da fenomeni speculativi“. Alla fine, chi paga il prezzo più alto sono famiglie e imprese: un monito a Lagarde e alla Bce.