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Pedaggi autostrade rincari aumenti dal 1° gennaio 2023

Pedaggi autostrade, ecco i rincari per ogni tratta

Pedaggi autostrade rincari: ecco gli aumenti scattati dal 1° gennaio 2023 per ogni tratta compresi i tragitti di tangenziali, come la Est di Milano che aumenta del +4,34% anche se la società di gestione fa sapere che sono stati prorogati gli sconti. Alla fine, svariate tariffe autostradali rimarranno invariate nel nuovo anno rispetto al 2022: ma per le tratte in aumento, le tariffe segnano incrementi che non si verificavano dalla caduta del Ponte Morandi di Genova del 2018. Rispetto alle richieste di fine anno arrivate dalle varie concessionarie di aumentare i pedaggi, il governo guidato da Giorgia Meloni ha fatto argine. Ma non per tutti i tratti autostradali. Infatti, a partire dal 1° gennaio 2023 sono aumentati i pedaggi delle reti Aspi e Gavio fino al 9,16%, mentre per altre tratte è stato confermato lo stop. Gli aumenti, laddove introdotti, sono stati autorizzati dal decreto interministeriale firmato da ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Pedaggi autostrade rincari: ecco le tratte che hanno subito i maggiori aumenti nel 2023

I maggiori rincari dei pedaggi autostradali si sono avuti nelle reti Autostrade per l’Italia (Aspi) e del Gruppo Gavio. Nelle tratte di competenza Aspi (circa la metà dei tragitti autostradali italiani, con 3.000 chilometri su 6.000), l’incremento medio è stato del 2%, anche se è in previsione un nuovo rincaro dall’inizio di luglio prossimo dell’1,34%. Da dopo la metà del 2023, pertanto, l’incremento complessivo delle tratte di Autostrade per l’Italia aumenteranno del 3,34%, una percentuale abbastanza in linea con quanto chiedevano alla vigilia le società di gestione, anche se Salvini ha spiegato che il rischio era di “aumenti del 5%”. Sulle stesse tratte gestite da Aspi, è stato approvato il piano economico e finanziario che prevede investimenti per 21 miliardi e mezzo di euro nei prossimi 10 anni. Tra i lavori da effettuare, si segnalano la Gronda di Genova per più di 4 miliardi di euro e il Passante di Bologna per più di un miliardo e mezzo. Il Gruppo Gavio ha aumentato il tratto padano della Piacenza-Brescia del 9,16%, l’A4 nel tratto tra Torino e Milano e l’A33 tra Asti e Cuneo del 4,3%, la Tangenziale Est di Milano (A 58) del 4,34%. In quest’ultimo caso, spiega la società Teem, sulla tratta saranno prorogati gli sconti già presenti. In particolare, “il -20% lungo i cinque Caselli di A58-Teem per tutti i mezzi e -30 esteso green, in sinergia con BreBeMi SpA, alla percorrenza di A35-BreBeMi per le vetture full-electric e per i camion alimentati a gas naturale liquido, potranno attenuare – si legge in una nota della società – da subito e senza espletare alcuna procedura, l’effetto del rincaro grazie, soprattutto, al vantaggio offerto dalle agevolazioni sottoscritte”.

Dove non aumentano i pedaggi autostradali nel 2023

Sulle altre tratte non ci saranno rincari dei pedaggi autostradali. Nel dettaglio, alt agli aumenti sulle autostrade A24 e A25 che collegano Roma con Teramo e Pescara; nessun aumento anche per la Brescia-Verona-Vicenza e Padova; a continuare, tariffe invariate sulla Milano-Serravalle e sulla A15 Cisa, Traforo del Frejus, Autostrada dei Fiori A6; A12 Tirrenica e Concessioni autostradali venete (Cav). Prezzi invariati anche sull’Autostrada del Brennero; sulle Autovie Venete, sulla BreBeMi (tra Brescia, Bergamo e Milano) e sulle autostrade siciliane.

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